Cgil e Cisl, per affrontare la questione. Evidenziando che in proposito, lo scorso 6 maggio, è stata emessa una circolare esplicativa della legge regionale 24/2010 sulla stabilizzazione del personale che opera con contratti di diritto privato.
Ma «la trasformazione del rapporto da tempo determinato a tempo indeterminato - si legge nella nota della Uil - ha creato ulteriore malcontento nella categoria per i suoi risvolti che sono illusori e privi di ogni fondamento applicativo, in particolare per le categorie C e D, se è vero che tutto ciò rientra nei collocamenti in pensione e nel rispetto del patto di stabilità».
E per questo, al governo regionale il sindacato propone il «ripristino dell'ex legge 21/88 e 21/91» e il «riordino della dotazione organica di tutti i settori del pubblico impiego, con carichi di lavoro specifici dove si evince la qualità, la quantità e il tempo d'impiego di ciascun dipendente». E questo perché, si conclude, «non si può lasciare il tutto in mano all'improvvisazione (vedi Aimeri, una vera tragedia economica per i cittadini iscritti al ruolo e per le casse comunali)».