All’incontro in Prefettura c’erano la PFE S.p.A., società esecutrice del nuovo appalto per i servizi di pulizia nelle scuole di Marsala dal 4 maggio 2011, le sigle sindacali FIADEL, ASAL, UNICOBAS e le stesse 65 lavoratrici lilibetane avente diritto a svolgere la propria prestazione lavorativa nell'appalto in questione. Erano anche presenti i loro avvocati, P. Porretta e G. Marino, e il consigliere comunale di Marsala Enzo Sturiano.
I lavoratori lamentano che “la PFE S.p.A. continua a posticipare "sine die" la loro assunzione offrendo condizioni contrattuali lesive del decoro e della dignità umana - un'ora al giorno, sei ore settimanali pari circa ad euro trenta di retribuzione settimanale - in violazione degli accordi ministeriali, degli accordi sindacali del 5 aprile 2011 e del 6 aprile 2011 e, soprattutto, in violazione del CCNL di categoria”.
Fanno inoltre presente “che la mancanza di qualsivoglia fonte reddituale rende la situazione economica dei lavoratori, di giorno in giorno, sempre più drammatica e ciò nell'indifferenza generale delle forze politiche e delle organizzazioni sindacali ufficiali”.
Inoltre, adesso la PFE S.p.A. ha iniziato il servizio di pulizia in questione usufruendo di forza lavoro non marsalese e proveniente da altri appalti, ed in ogni caso in numero minore e per un monte orario inferiore rispetto a quello in forza sino al 4 maggio 2011 dall'appalto. A fronte di questa situazione i lavoratori “auspicano che la classe politica e dirigente, comunale, provinciale e regionale, comprenda l'attuale condizione oggettiva di difficoltà dei lavoratori e delle loro famiglie, schierandosi a fianco degli stessi e ponendo in essere tutte le attività necessarie per la salvaguardia dei livelli occupazionali e reddituali, senza limitarsi esclusivamente a mere esternazioni labiali di solidarietà”.
Inoltre i lavoratori stigmatizzano e rifiutano l'accordo siglato tra CGIL, CISL, UIL e dalle parti datoriali e dal MIUR il 14 giugno scorso che rispetto all'accordo del 6 aprile, firmato dal sindacalismo di base, riduce le condizioni salariali, normative e previdenziali delle maestranze interessate.
Ricordiamo che il malcontento va avanti già da qualche mese senza che ancora sia stata trovata una soluzione. A maggio la protesta è stata portata davanti alla sede del Comune con presidi e sit-in durati per giorni.
I lavoratori non accettano le condizioni contrattuali che la Dussmann-PFE vorrebbe sottoporgli perché, appunto, verrebbero diminuite da 24 a 6 le ore settimanali per ciascun collaboratore scolastico e il conseguente stipendio, e tutto ciò nonostante a gennaio si sia tenuta una riunione in cui era stato assicurato il rispetto dei contratti nazionali di categoria e delle 24 ore settimanali. A occuparsi delle pulizie nelle scuole materne ed elementari di Marsala è la Pfe, delegata della Dussmann che ha vinto l'appalto in Sicilia. Proteste e situazioni di questo genere non sono un caso isolato per l'azienda. Non solo Marsala ma anche in altre città i lavoratori hanno protestato contro la riduzione delle ore lavorative e del salario. A Siracusa un paio di mesi fa i lavoratori si sono mobilitati contro la diminuzione a 4 ore e mezza settimanali di lavoro.