Informativa
Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy.
Se vuoi saperne di più negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie. I cookie ci aiutano a fornire i nostri servizi.
Utilizzando tali servizi, accetti l'utilizzo dei cookie. Cookie Policy   -   Chiudi
04/07/2011 15:35:33

Continua la protesta a Marsala di 65 addetti alle pulizie nelle scuole

Vittime della riduzione della spesa operata dal governo Berlusconi in campo scolastico sono 65 donne ex dipendenti della società privata «Pfe» a cui è stata appaltata la pulizia in diverse scuole dell'obbligo. In maggio, in loro difesa erano intervenuti, inviando una nota al prefetto e ai parlamentari della provincia, il sindaco Carini e il presidente del Consiglio comunale Alagna. Da quel momento, non è stato fatto alcun passo in avanti.
I lavoratori si sono riuniti in assemblea al complesso San Pietro. Alla fine hanno redatto un documento, nel quale si legge che venerdì «si e svolto l'ultimo degli infruttuosi incontri» in prefettura tra la Pfe, i sindacati Fiadel, Asal e Unicobas e le 65 lavoratrici marsalesi «aventi diritto a svolgere la propria prestazione lavorativa nell'appalto». Presenti anche gli avvocati Porretta e Marino e il consigliere comunale Enzo Sturiano (Mpa). I lavoratori lamentano che la Pfe «continua a posticipare "sine die" la loro assunzione offrendo condizioni contrattuali lesive del decoro e della dignità umana (un'ora al giorno, 6 ore settimanali pari circa a 30 euro di retribuzione settimanale), in violazione degli accordi ministeriali, degli accordi sindacali del 5 aprile 2011 e del 6 aprile 2011 e, soprattutto, in violazione del Ccnl di categoria». E ciò, si afferma, «nell'indifferenza delle forze politiche e delle organizzazioni sindacali ufficiali». Intanto, la «Pfe ha iniziato il servizio di pulizia con forza lavoro non marsalese e proveniente da altri appalti, ed in ogni caso in numero minore». Si auspica, quindi, che la politica «comprenda l'attuale condizione di difficoltà dei lavoratori e delle loro famiglie».

Questo il testo del comunicato:   

Lavoratori degli appalti storici di Marsala: "Siamo figli di nessuno? Siamo stati abbandonati!"

Contrattro da 1 ora al giorno, 6 ore settimanali: pari a 30 euro!

I lavoratori degli appalti storici di Marsala, riuniti in assemblea in Marsala, presso il complesso monumentale di San Pietro, comunicano quanto segue:

in data odierna, 1 luglio 2011, si e svolto l'ultimo degli infruttuosi incontri in sede prefettizia tra la PFE S.p.A., società esecutrice del nuovo appalto per i servizi di pulizia nelle scuole di Marsala a far data dal 4 maggio 2011, le sigle sindacali FIADEL, ASAL, UNICOBAS e le stesse 65 lavoratrici lilibetane aventl diritto a svolgere la propria prestazione lavorativa nell'appalto in questione. Erano altresì presenti i loro Avvocati P. Porretta e G. Marino, nonché il consigliere comunale della città di Marsala Enzo Sturiano.

I lavoratori lamentano che la PFE S.p.A. continua a posticipare "sine die" la loro assunzione offrendo condizioni contrattuali lesive del decoro e della dignità umana (un'ora al giorno, sei ore settimanali pari circa ad euro trenta di retribuzione settimanale), in violazione degli accordi ministeriali, degli accordi sindacali del 5 aprile 2011 e del 6 aprile 2011 e, soprattutto, in violazione del CCNL di categoria.

Si fa presente che la mancanza di qualsivoglia fonte reddituale rende la situazione economica dei lavoratori, di giorno in giorno, sempre più drammatica e ciò nell'indifferenza generale delle forze politiche e delle organizzazioni sindacali ufficiali.

A questo punto, rappresentando altresì che la PFE S.p.A. ha iniziato il servizio di pulizia in questione usufruendo di forza lavoro non marsalese e proveniente da altri appalti, ed in ogni caso in numero minore e per un monte orario inferiore rispetto a quello in forza sino al 4 maggio 2011 dall'appalto, si auspica che la classe politica e dirigente, comunale, provinciale e regionale, comprenda l'attuale condizione oggettiva di difficoltà dei lavoratori e delle loro famiglie, schierandosi a fianco degli stessi e ponendo in essere tutte le attività necessarie per la salvaguardia dei livelli occupazionali e reddituali, senza limitarsi esclusivamente a mere esternazioni labiali di solidarietà.

Si fa altresi presente che i sopraindicati lavoratori stigmatizzano e rifiutano l'accordo siglato tra CGIL, CISL, UIL e dalle parti datoriali e dal MIUR in data 14 giugno 2011 che rispetto all'accordo del 6 aprile 2011, firmato dal sindacalismo di base, riduce le condizioni salariali, normative e previdenziali delle maestranze interessate.

Il presente eomunicato é approvato, letto e confermato, all'unanimita dei presenti.

I Lavoratori degli Appalti Storici di Marsala