Da un lato c’è l’iter che sembrava andare spedito fino a quando non si è scoperto che mancherebbe un importante documento che potrebbe far annullare la gara d’appalto già conclusa e vinta dalla SicilCostruzioni di Alcamo. Ma su tutto ciò il sindaco Renzo Carini ha comunque detto che non è vero che si dovrà rifare tutto, che il contratto per le demolizioni verrà firmato entro una settimana e che nel giro di 15 giorni partiranno le demolizioni. Dall’altro c’è il pesante pressing dei comitati degli abusivi aggregati nella sigla “Salviamo le nostre case” e sponsorizzati da diversi politici della provincia di Trapani, alcuni dei quali hanno partecipato più di un mese fa agli “stati generali” degli abusivi in provincia organizzati a Marsala.
Adesso il coordinamento torna con un comunicato che sa di appello pubblico a quanti non hanno ancora preso posizione. Con il vanto che “quasi tutti gli Enti Locali della Provincia di Trapani hanno fatto proprie le nostre contestazioni in merito all’interpretazione testuale ed alla relativa efficacia degli articoli n. 15 della LR 78/76, 32 e 33 della L. 47/85, 23 della LR 37/85 e 2 della LR 15/91, nonché in merito alla necessità oggettiva di fermare le demolizioni e avere strumenti normativi per il recupero e la riqualificazione del territorio del comparto costiero (intesi come motivi di riordino e di sviluppo sostenibile della Sicilia e non di distruzione indiscriminato ed a macchia di leopardo) ed hanno emesso ed inviato in questo senso al Presidente della Regione ed al Parlamento Regionale atti di indirizzo”.
Come al solito si parla di riordino e sviluppo sostenibile delle coste siciliane, che in sostanza significa la non demolizione di quelle case che nel corso degli anni hanno deturpato intere coste. Ricordiamo che le 22 case da demolire fanno parte di una lista di 509 immobili, costruiti violando la legge del 1976 che vieta l’edificazione entro i limiti dei 150 metri dalla battigia, per cui l’iter lunghissimo fatto di sentenze e ricorsi al Tar ne ha sancito la non sanabilità e già acquisiti a patrimonio comunale.
E per il “riordino” o “rivalorizzazione” delle coste è stato redatto un disegno di legge, dai deputati regionali Ruggirello e Musotto, che ha iniziato l’iter legislativo in IV Commissione. E alla commissione il coordinamento “ha chiesto di potere partecipare onde apportare il proprio contributo nella qualità di cittadini e di diretti interessati”. Infatti, comunica Ruggirello, per domani alle 11 è convocata una riunione della commissione regionale con i comitati delle province di Trapani e Catania, con il presidente della provincia di Trapani e le associazioni ambientaliste. Poi ci sarà l’incontro del 4 agosto con gli ordini professionali.
Insomma, “Salviamo le nostre case” si sta dando un gran da fare e ora chiede “a quanti si possano adoperare, soggetto politico ed istituzionale in particolare, di fermare tutte le demolizioni in attesa di vedere il risultato del disegno di legge sul riordino e riqualificazione dei comparti costieri in corso di esame della IV Commissione Urbanistica del Parlamento della Regione Sicilia”. E al Direttore Generale del dipartimento Urbanistico dell’Assessorato Territorio ed Ambiente “di sospendere gli effetti della Circolare n. 3/11 con il quale ha diffidato, minacciandoli di denuncia alla Magistratura contabile per danno erariale, i Sindaci, i Presidenti dei Consigli Comunali ed i Dirigenti apicali degli Uffici Tecnici dei Comuni costieri per avere lasciato gli immobili da demolire ed acquisiti al patrimonio municipale nel possesso dei proprietari”.
Il coordinamento fa anche un pubblico appello (tutto e tutti sono buoni per tenere le ruspe lontano dalle case abusive) e invita “chiunque possa dare un contributo a conseguire gli obiettivi socio-politici, economici ed urbanistici di questa Associazione, a tutela dei diritti di proprietà delle case non sanate, ad inviare proposte risolutive del controverso e complesso problema, per il quale, in considerazione delle imminenti demolizioni ed al fine di programmare ogni iniziativa democratica possibile, è urgentissimo contattare il Comitato Locale dei Proprietari di Case non Sanate di Marsala”. Il tutto all'indirizzo e-mail horizzonti@alice.it.
Potranno essere giornate di fuoco, insomma. Se, come dice Carini, presto inizieranno le demolizioni c’è da aspettarsi una forte mobilitazione degli abusivi. Su questa possibilità a fine giugno, nel corso di una riunione tra il Prefetto Magno e sindaci della provincia di Trapani, era stato preventivato anche l’intervento dell’esercito per dare man forte alla polizia municipale in caso di contestazioni ed evitare tafferugli quando inizieranno le demolizioni. Se, invece, verranno accolte le istanze degli abusivi, anni di lunghissime procedure per riordinare, davvero , le coste andranno in fumo, in barba alla legge, alle sentenze e ai vincoli paesaggistici. E le nuove norme sarebbero in pratica l’ennesima maxi sanatoria.
Francesco Appari