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02/08/2011 04:27:00

Case abusive, proteste al Comune. Carini e D'Orazio: "Nessun intoppo"

A giorni infatti si inizieranno a demolire le prime costruzioni. Intanto ieri gli abusivi sono andati a protestare al comune e a chiedere chiarimenti al sindaco riguardo la presunta sospensione degli abbattimenti. Il nocciolo era un documento che sarebbe mancato per validare l’appalto e che avrebbe potuto far bloccare tutto. La risposta di Carini: non c’è nessuna sospensione delle demolizioni. La conferma, che mette una pietra su tutta la questione, ce la dà l’ingegnere Gianfranco D’Orazio che dirige il settore Territorio e Ambiente: “non c’è nessun intoppo. Il documento in questione riguarda un semplice adempimento burocratico che viene fatto anche per gli appalti minori, come la sistemazione dei marciapiedi, soltanto che la specificità del caso suscita maggior clamore da parte degli abusivi e maggior cautela da parte nostra per fare le cose in regola”.
Quindi le 22 case verranno demolite, e le altre? È quanto chiedevano gli abusivi ieri. “Se devono essere demolite lo devono essere tutte insieme. Perché non iniziavano dalla zona dei lidi? Chi ci dice che demoliscono queste 22, le altre no e rimaniamo fregati? La legge è uguale per tutti. Perché negli anni i sindaci non hanno fatto niente, anzi ci hanno fatto pagare le tasse, ci hanno allacciato luce, telefono e tutti i servizi?”.
Inoltre Carini, durante il colloquio con i rappresentanti degli abusivi guidati dalla presidente del consiglio comunale di Trapani Katia Bucaria , ha specificato che non spetta all’Amministrazione bloccare le demolizioni. Il tutto dipende dalla regione. Che tra l’altro, tempo fa con l’Assessorato Territorio e Ambiente, ha detto che si deve procedere con le demolizioni e anche alla svelta. Carini ha detto che solo con l’approvazione di una legge regionale si possono sospendere le demolizioni: “chiedete a Lombardo”. E proprio all’Ars è stato portato un disegno di legge per “recuperare le coste”, ossia per salvare le case, redatto dai deputati dell’Mpa Francesco Musotto e Paolo Ruggirello. Ma sappiamo che i tempi per un’eventuale approvazione della legge non sarebbero brevi. Quindi la cosa certa, stando a quanto si è detto ieri al comune, è che queste 22 villette verranno abbattute, aspettando la legge.
Finito il colloquio col sindaco gli abusivi, una cinquantina, si sono radunati nell’atrio del comune. Katia Bucaria ha spiegato la situazione ai presenti e si è arrivati alla conclusione che nei prossimi giorni, a partire da giovedì alle 9.30, ci sarà un sit-in permanente davanti la Prefettura a Trapani. Gli abusivi, riuniti nel coordinamento provinciale “Salviamo le nostre case”, inoltre chiedono un incontro con il prefetto Marilisa Magno. “La mobilitazione deve continuare ma deve essere pacifica” ha detto la presidente del consiglio comunale di Trapani. E appunto sul rischio di contestazioni più animate oltre ai vigili urbani, che saranno in prima linea al momento delle demolizioni, verrà allertato anche l’esercito. Proprio come era stato preventivato nella riunione di metà giugno tra il Prefetto e i sindaci della provincia.
Comunque ancora non si sa da quali immobili la Sicil Costruzioni di Alcamo inizierà gli abbattimenti. Le 22 case abusive sono solo il primo gruppo della lista di 509 immobili da demolire costruiti violando la legge del 1976 redatta dal settore Territorio e Ambiente.
La maggior parte degli immobili che verranno abbattuti in questa prima tranche si concentrano nel versante nord della città, come risulta dalla relazione di febbraio dell’ufficio abusivismo del settore Territorio Ambiente che elenca proprietari e ubicazione degli immobili. Ossia: Genna Giovanni 23/03/36, C/da Spagnuola; Rallo Francesca 25/07/48, C/da Spagnuola; Imperiale Antonietta 04/03/22, Via Lungomare Mediterraneo; Giacalone Pasqua Giuseppa 04/01/40, C/da Spagnuola; Rallo Rosa 24/11/50, C/da Berbaro Rina; Buffa Antonino 22/03/15, C/da Birgi Sottano; Salone Vincenzo 24/08/52, C/da Birgi Sottano; Di Nicola Antonino 22/02/26, C/da Birgi Sottano; Errera Vincenzo 12/07/43, C/da Spagnuola; Errera Giuseppe 23/11/46, C/da Spagnuola; Scalia Giovanni 24/04/49, C/da Spagnuola; Genna Gioacchino 17/04/46, C/da S Teodoro; Russo Antonino 03/02/20, C/da S Teodoro; Angileri Rosa 22/02/29, C/da Spagnuola; Chiolo Leonardo 26/11/24, C/da Birgi Sottano; Licari Giuseppe 22/02/36, C/da S Teodoro; Sciacca Salvatore 01/01/14, C/da S. Teodoro; Noto Vincenzo 25/11/52, C/da Marausa; Noto Maria Rosa 01/01/56, C/da Marausa; Canino Mario Antonio 29/08/49, C/da Marausa; Barraco Pietro 13/04/51, C/da Berbaro Rina; Gandolfo Antonino 24/08/31, C/da Fossarunza.
Ricordiamo inoltre che l’iter è stato lunghissimo. Solo a febbraio è arrivato il progetto esecutivo dei lavori dopo anni di sentenze del Tar e di passaggi a vuoto in consiglio comunale, con la procura che è scesa in campo per verificare eventuali sabotaggi. E poi tutti gli sforzi del coordinamento provinciale “Salviamo le nostre case” per non demolire, con assemblee, appelli e quant’altro. E un nutrito gruppo di politici della provincia ad appoggiare le istanze degli abusivi, come D’Alì, Turano, la stessa Bucaria e il vice presidente del consiglio comunale di Marsala Rosanna Genna.

Francesco Appari