Lo dice l'assessore regionale alle Attivita' produttive, Marco Venturi, che oggi ha presieduto un tavolo sullo stato di grave crisi delle imprese in sicilia. Un incontro, chiesto da Rete imprese Italia (casartigiani, Confartigianato, Confcommercio, Confcommercio, Cna), al quale hanno partecipato pure rappresentanti di Cia Sicilia, Claai Sicilia, Confagricoltura Sicilia, Confcooperative Sicilia e Legacoop Sicilia. "E' vero che in Sicilia stiamo assistendo ad una deindustrializzazione di massa - prosegue Venturi - in tutti i settori, ma si tratta di un processo che sta avvenendo in tutto il Paese e che in Sicilia e' aggravato dalla grave crisi economica e finanziaria a livello globale. Questo Governo deve puntare sul rilancio del mondo produttivo puntando sullo sviluppo e non piu' sull'assistenza. Per fare questo, bisogna sviluppare un sistema del credito snello e veloce, rinforzando il sistema dei consorzi fidi come gia' fatto in altre regioni, tipo Lombardia e Piemonte, affinche' possano svolgere un vero ruolo di sostegno e garanzia per il mondo delle imprese. Credo pure che dobbiamo pensare a una riforma del sistema del mediocredito regionale che passa non necessariamente da una fusione di Ircac e Crias ma scongiurando la nascita di un nuovo mega carrozzone regionale buono soltanto per regalare poltrone". Per questa ragione, l'assessore regionale alle Attivita' produttive, raccogliendo l'invito formulato durante l'incontro odierno, istituira' un tavolo tecnico che si confrontera' per redigere un testo unico di riforma del mediocredito in Sicilia. "Per dare ossigeno alle imprese, la Pubblica amministrazione - ha aggiunto Venturi - deve, in deroga al patto di stabilita', pagare subito e in tempi ragionevoli i debiti con le aziende; deve dare risposte rapide e veloci, deve sburocratizzare e privatizzare sul serio, chiudendo una volta e per sempre l'epoca della regione imorenditrice. Dobbiamo sbloccare risorse per lo sviluppo utilizzando i fondi Fas per la loro funzione primaria, ovvero le infrastrutture, e non solo, o non soltanto per garantire forme di assistenzialismo puro che porteranno la Sicilia nel baratro. Dal mondo delle imprese mi viene chiesto di mettere gli stessi soldi della formazione professionale, 1 miliardo in tre anni, anche a sostegno delle attivita' produttive. Sono d'accordo con loro, mi faro' carico di queste proposte, che credo debbano trovare spazio in un documento finanziario serio che tenga conto delle richieste di un settore trainante di una regione che vuole crescere veramente". (AGI) Mrg/Mzu