Informativa
Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy.
Se vuoi saperne di più negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie. I cookie ci aiutano a fornire i nostri servizi.
Utilizzando tali servizi, accetti l'utilizzo dei cookie. Cookie Policy   -   Chiudi
21/10/2011 09:40:26

Vito Mancuso: Io e Dio - recensione

Vedo uomini che si affrettano come formiche sui marciapiedi delle metropoli, e altri che se ne stanno da soli in luoghi deserti.
Vedo commerci sessuali di ogni tipo, per amore, per denaro, per cattiveria, per noia o per il solo naturalissimo desiderio del piacere.
Vedo bambini che si ingozzano di cibo artificiale e altri che muoiono di fame.
Vedo una tavola apparecchiata con grazia, la tovaglia fresca di bucato, le posate al loro posto, i bicchieri dell’acqua e del vino, i tovaglioli candidi, e una donna che gioisce di poter servire il pranzo ai suoi cari.
Vedo una ragazza che suona Bach al violoncello e giovani che si riversano nelle orecchie dei suoni che non è possibile definire musica, perché non hanno nulla a che fare con le Muse.
Vedo lotte per il potere, dittatori assassini, terroristi altrettanto assassini, e vedo chi si batte e muore per la giustizia, martire della libertà.
Vedo campi di concentramento e campi di sterminio, lager, gulag, laogai, dove esseri umani sono privati di ogni dignità e sterminati con la stessa meticolosa attenzione e sovrana noncuranza con cui si eliminiamo I pidocchi dai capelli, e vedo ospedali e case di cura dove esseri umani sono colmati di ogni dignità e lavati, nutriti, accarezzati con la stessa meticolosa attenzione e l’affetto più delicato che si riservano ai figli.
Vedo riti millenari e liturgie arcane, accanto a bestemmie rabbiose e ad altre dette così, come si dice “va là”.
Vedo indegni approfittatori del nome di Dio, altri che ne sono un luminoso riflesso, alcuni che ne rimangono del tutto indifferenti.
Vedo il bene e il male che gli uomini e le donne sono capaci di generare e che spesso è quasi impossibile distinguere; vedo lo scorrere del tempo che corrode ogni cosa, e il prodigio di opere umane capaci persino di vincere il tempo.
Vedo una storia senza senso che si nutre del sangue di esseri umani e di animali, e vedo un progresso indubitabile in termini di benessere e di giustizia.
Vedo la bellezza e la deformità, vedo una natura che è madre e a volte è matrigna, un cielo stellato che attrae e insieme impaurisce, con il suo freddo infinito.
Vedo tutto questo, e molte altre grazie e molte altre deformità, e mi chiedo se c’è un senso unitario di questo teatro, e qual è. Questa vita, dentro cui siamo capitati nascendo senza sapere perché, ha mille ragioni per essere una grazia, e mille altre per essere una disgrazia: ma che cos’è che è vero? Che è una grazia, o una disgrazia? E poi vedo i miei morti. Ognuno ha i suoi morti. Nonni, genitori, amici, fratelli.
Vi sono esseri umani a cui è dato di vivere la morte di un figlio, e non esiste dolore più grande. E al cospetto dei morti, di fronte ai quali non si può mentire, pongo la questione della verità: è un bene o un male che essi ci siano stati, che siano vissuti, che siano apparsi in questo mondo?
Se alla fine comunque si deve morire, è meglio nascere o non nascere, essere stati o non essere mai stati, essere o non essere? E poi mi chiedo che fine hanno fatto, loro proprio loro, ognuno diverso dall’altro, irripetibile, con la sua voce, il suo sorriso, la luce singolare degli occhi. Li potrei descrivere tutti, a uno a uno, i miei morti, come ognuno potrebbe descrivere i suoi, perché sono dentro di noi e niente mai ci separerà da loro. Ma che cos’è che è vero, alla fine, per me e per loro, di questa vita che se ne va, nessuno sa dove?

“Rispondere a questa domanda significa parlare di Dio.”


Vito Mancuso, Io e Dio  - www.chiesavaldesetrapani.com