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31/10/2011 14:21:52

Lo Bello: "Basta ritardi. Gli enti pubblici paghino le imprese con regolarità"

A lanciare l'allarme sono i vertici di Confindustria Sicilia, che si dicono preoccupati e temono per l'implosione dell'intero sistema. L'Associazione degli industriali ha chiesto all'Assemblea regionale siciliana una seduta straordinaria per affrontare il problema del ritardo dei pagamenti. «Le imprese - dice Ivan Lo Bello, presidente di Confindustria Sicilia - non possono essere stritolate dalla morsa dei crediti vantati nei confronti della Pubblica Amministrazione e occorre mettere in atto ogni concreta iniziativa per mettere in condizione le aziende private che forniscono beni e servizi di pagare correntemente le retribuzioni ai propri dipendenti. Il problema investe trasversalmente molti settori, dalla sanità, all'edilizia, dal ciclo dei rifiuti ai piccoli fornitori di materiale di beni di consumo. Altrimenti si rischia grosso. Se si blocca il sistema, l'implosione è dietro l'angolo».

Lo Bello si dice preoccupato «per la situazione dei ritardi di pagamenti alle imprese e per la crisi di liquidità che ha investito la Regione Siciliana». Sulla vicenda interviene Barbara Cittadini, presidente regionale di Aiop, Associazione italiana ospedalità privata, e vice presidente di Confindustria Sicilia: «La maggior parte delle nostre aziende, che contano oltre 6.000 dipendenti, non ricevono i pagamenti per le prestazioni effettuate dallo scorso mese di marzo. Stiamo parlando di 130 milioni di euro e il sistema bancario non è più in grado di confermare le linee di credito sotto la forma di anticipi su fatture. Perdurando tale situazione non saremo in grado a breve di pagare le retribuzioni alla maggior parte dei 6000 dipendenti del nostro settore». Confindustria Sicilia sollecita il Governo della Regione e l'intero Parlamento siciliano «ad acquisire piena consapevolezza della gravità della situazione e trovare soluzioni compatibili con la situazione finanziaria della regione. Altre regioni, come il Piemonte e le Marche soprattutto, sono intervenute con strumenti che permettono di pianificare temporalmente il pagamento dei debiti verso le imprese. Pertanto, si predisponga un piano finanziario che fissi tempi e modalità per pagare tali debiti, coinvolgendo le imprese e il sistema bancario. A tal riguardo va posto, ad esempio, un correttivo alla norma sulla certificazione dei crediti, stabilendo il termine massimo di pagamento del debito al fine di consentirne lo smobilizzo presso il sistema bancario attraverso la cessione del credito. Tutto ciò va fatto urgentemente, con una seduta straordinaria dell'Aula, perchè non c'è più tempo».