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30/11/2011 05:49:49

Sindaco o deputato? Cristaldi non vuole decidere. E un cittadino gli fa causa

La Corte Costituzionale lo scorso 21 Ottobre ha deciso. O di qua, o di là. Non si può essere Sindaci di una città con più di 20.000 abitanti e parlamentari, c’è un’incompatibilità assoluta. Tutto nasceva da un ricorso contro il  Sindaco di Catania, Stancanelli, ma ha trovato applicazione per altri casi simili, tra cui, appunto, quello di Cristaldi. Che però, da politico navigato qual è  (è stato anche Presidente dell’Ars) ha sorpreso tutti. E ha deciso di non decidere.

“La sentenza della Corte è giunta tardi” sostiene Cristaldi, che cita “due pronunciamenti della Camera e del Senato che hanno sancito la compatibilità delle due cariche”. “Se proprio dovessi essere costretto - aggiunge - preferirei restare a fare il Sindaco della mia città, ma io non mi dimetto né da parlamentare né da Sindaco. E vediamo cosa succede”.

 

Già, cosa succede? Nulla.

In teoria, entro dieci giorni dalla sentenza Cristaldi avrebbe dovuto scegliere quale delle cariche optare, a pena di decadenza dall’ultima carica in qui era stato eletto (quella di Sindaco). Ma è  passato più di un mese, e Nicola Cristaldi è ancora lì. Al suo posto. Anzi, ai suoi posti. Un giorno a Montecitorio a votare la fiducia al governissimo di Monti, il giorno dopo a Mazara, a consegnare i lavori di un tratto della rete fognaria. “Si concilia tutto, benissimo. Grazie al mio staff e ai miei collaboratori” si schernisce lui.   Alla Camera dei Deputati, tra l’altro,  ha il 73% delle presenze,  appena poco sotto  la media degli altri parlamentari (78%).

Eppure questa estate Cristaldi più di una volta aveva minacciato le dimissioni da primo cittadino di Mazara, che in virtù di uno dei tanti trabocchetti della legge elettorale, lo aveva eletto Sindaco nel 2009 con una percentuale bulgara del 68% (17.000 voti) ma con una opposizione composta da 27 consiglieri comunali su 30.

Con questi numeri non è stato facile amministrare per Cristaldi, e confrontarsi con un consiglio che gli ha reso difficile la vita ogni giorno. Il Sindaco (che nel tempo libero realizza e dipinge ceramiche) invade la città di giare colorate? E in consiglio gli contestano il progetto di Mazara “capitale siciliana della ceramica”. Il Sindaco ricorda che bisogna evitare gli sprechi? E in consiglio gli rinfacciano la sua determina  che assegna 39.000 euro l’anno alla sua segretaria particolare, Maria Orofino, che vanta una laurea si, ma “honoris causa”; aumento giustificato dal fatto che  “svolge la sua attività tutti i giorni della settimana e, soprattutto, nelle giornate di sabato e domenica”.

La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata la bocciatura, a Giugnoo, del bilancio di previsione. “Mi dimetto – ha tuonato Cristialdi – così se ne vanno tutti a casa”.

E’ ancora lì.

Alla fine, ci ha dovuto pensare un suo concittadino a ricordagli della sentenza della Corte Costituzionale. E’ andato da un legale, Domenico Dolce, e ha presentato  ricorso lo scorso 18 Novembre al Tribunale di Marsala. Un ricorso contro il suo Sindaco.  Si avvale dell’ex articolo 702 del codice di procedura civile per dare esecutività immediata alla sentenza della Suprema Corte. Tra qualche giorno il giudice incaricato fisserà con decreto la data dell’udienza. Sulla carta, Cristaldi dovrebbe presentarsi in aula con le dimissioni da Sindaco  o da parlamentare.  Ma è probabile che anche al magistrato dirà: “Non ci penso proprio”. Un baffo a Mazara, uno a Roma.