Adesso con la firma della DR il processo d'insediamento può definirsi completamente operativo: terminati gli accordi formali, adesso si passa alla seconda fase, ovvero alla conversione degli impianti.
Di Risio. "L'accordo è frutto della fattiva sinergia - commenta Massimo Di Risio - tra tutte le parti coinvolte nella trattativa, che hanno garantito in questi mesi un confronto costruttivo in un clima di piena collaborazione. "Parte da oggi - aggiunge Di Risio - una nuova fase per DR Automobiles Groupe, che si avvia verso un processo di rinnovamento volto a creare un nuovo assetto che, come previsto dal piano, ci permetterà di rispettare i tempi programmati e raccogliere le sfide future del mercato. In questo contesto - continua Di Risio - mi preme mandare un sentito ringraziamento al ministero dello Sviluppo Economico, all'advisor Invitalia, alla Regione Sicilia, ai sindacati e alla Fiat. L'aver creduto nel nostro progetto è indice della volontà congiunta di conservare a Termini Imerese lo strategico know-now automobilistico acquisito. "Termini Imerese - aggiunge Di Risio - sancisce la nascita della nuova DR che abbandona la vecchia dimensione di assemblatore e diventa costruttore di automobili totalmente Made in Italy, di fatto il secondo costruttore italiano di automobili in grado di dare nuovo impulso al mondo del lavoro in Italia".
I primi passi. Una proposta che all'inizio è stata accolta con molta prudenza, quella di Dr Motor. Tanto che se n'è parlato solo dopo un bel po' di tempo e solo quando l'advisor di Invitalia ha deciso di accoglierla se pur con qualche tentennamento. C'è anche da dire che l'offerta del patron della Dr, Massimo Di Risio, è arrivata solo a febbraio di quest'anno, piuttosto in ritardo rispetto alla scadenze decise dal dicastero. Alla fine, però, è stata considerata l'unica offerta automotive valida, scavalcando le manifestazioni di interesse della De Tomaso di Gian Mario Rossignolo (per produrre auto di lusso) e della Sunny Car del finanziere siciliano Simone Cimino, che nel giugno scorso è finito in carcere per operazioni finanziarie giudicare irregolari.
La Dr Motor. Ma chi è Massimo Di Risio? È il 51enne che per primo, nel 2006, ha lanciato sul mercato un Suv italiano assemblando componenti da tutto il mondo, soprattutto cinesi. Nel 2010 ha venduto circa 10 mila auto e altrettante sono quelle previste per il 2011, con un giro d'affari per il gruppo, inclusa la loro mega-concessionaria multimarca, intorno ai 150 milioni di euro. Il piano industriale presentato al ministero di Via Veneto il 5 ottobre prevede 60 mila vetture annue a regime nel 2017, con il primo lancio sul mercato nel 2013; investimenti per 110 milioni di euro; assunzioni a iniziare dal 2012, con un pacchetto iniziale di 241 nuovi posti (561 nel 2013, 909 nel 2014, 1.272 nel 2015 e 1.312 nel 2016). Di Risio a Termini, secondo anticipazione, produrrà una city car, una vettura del segmento B, una media del segmento C e il Suv.
Le altre aziende di Termini. Ma a Termini sbarcheranno altre aziende: oltre a Dr Motor ci saranno Lima Group e Biogen, che complessivamente le tre investiranno 341 milioni di euro, ottenendo agevolazioni pubbliche pari a 67 milioni (a cui si aggiungono le agevolazioni regionali per l'occupazione e la formazione) e impiegheranno a regime 1.500 addetti. Le altre due aziende sono Newcoop e Medstudios che 'investiranno 20 milioni per un'occupazione complessiva di 150 dipendenti'. Biogen è una joint venture attiva nel campo delle energie da biomasse, che prevede, in particolare, la lavorazione di oli vegetali per un'offerta che potrebbe dare un posto a circa 70 persone. Lima Group è un'azienda del settore elettromedicale, produce protesi sanitarie, che intende investire nell'area circa 60 milioni di euro e creare occupazione per 120 persone. Mentre Medstudios realizza studi cinetelevisivi e Newcoop è una piattaforma logistica per la grande distribuzione.
Carlo Rallo