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06/12/2011 15:43:36

Valentina Colli (Sel): "La consapevolezza delle donne di Trapani"

La rivoluzione culturale di cui oggi abbiamo bisogno, difficilmente potrà essere di matrice maschile, perchè sono le donne che hanno un rapporto privilegiato con la cultura. Perché le Donne, pur estromesse per millenni dall'istruzione, si sono dedicate con amore a coltivare, come in una serra, i figli, i ricordi, le tradizioni. Come in una semina. Chi ha un'istruzione conta, chi ha una cultura “è”.
Solo una Donna può permetterci di recuperare la distinzione tra apparire ed essere, perchè una Donna queste distinzioni le subisce tutt'oggi e, nei secoli, le ha valorizzate. Il nostro, è un Paese di occhi vestiti e corpi nudi, di sproporzioni sia etiche sia estetiche, perchè la forma è il contenuto, dove il divieto di invecchiare è un divieto a vivere ed accumulare la saggezza dei grandi vecchi.. così preziosa... La bellezza richiede uno specchio come riflessione di sé. Eppure troppo spesso allo specchio sostituisce uno schermo, noi non ci guardiamo, ma lasciamo la valutazione della nostra immagine agli occhi degli altri, ai valori degli altri. Nella nostra Città mancano specchi per la riflessione interiore delle Donne che, piuttosto, restano ripiegate su loro stesse, schiacciate dalla visione paternalistica dei loro uomini che imprimono anche al Progresso quest'ottica. Il progresso secondo la logica maschile è paragonabile ad un pranzo fatto con le merendine, mentre solo le Donne, che da sempre si preoccupano di nutrire la propria famiglia, sanno che il vero sviluppo si può raggiungere con scelte oculate e lungimiranti che, a volte, devono saper sacrificare il facile per il buono. La conciliazione tra vita familiare e lavoro è una delle sfide più complesse e noi Donne sembriamo assomigliare sempre più ad "equilibriste" tra vita professionale e domestica. Nella nostra Città, inefficienza e scarsità dei servizi pubblici, invecchiamento della popolazione e famiglie sempre più "nucleari", fanno sì che il peso di malati, anziani e figli ricada sempre più spesso su noi Donne, imponendo a Trapani uno sviluppo distrofico. Infatti a Trapani non c'è differenza tra grandezza e gonfiore, in una Città dove chi si impegna si sente scemo, accusato di non saper sognare, anche perchè intorno si scatena una pantomima di barche a vela, regate ed un ostentazione che non ci appartiene, basata sulle logiche degli opportunismi e del grattare per vincere. A noi Donne costa sognare: per farlo dobbiamo chiudere gli occhi, e non sempre possiamo permettercelo. Troppo spesso ci accorgiamo che, dal sogno ci si sveglia a mani vuote, mentre con la creatività si potrebbero costruire strade che, attraversandole, non crollano. Le Donne hanno più potere politico degli uomini, a patto che non si rinneghi la maternità, intesa come capacità di farsi carico e portare avanti ciò che pulsa e vive nel mondo: rinnegare la maternità significa dimenticare che la Cultura è più necessaria dell'istruzione, che l'intimità ha un perimetro, che la bellezza è etica ed estetica, che le cose che difendiamo sono quelle che poi ci difendono, che c'è un successo che non consiste in ciò che si ottiene ma in ciò che si accoglie e raccoglie. Noi Donne, oggi, non chiediamo trattamenti preferenziali, chiediamo piuttosto che venga riconosciuto il nostro ruolo e la nostra personalità sociale, senza essere assimilate ai Panda in via di estinzione, senza dover vivere la nostra vita di Donne-compagne-madri come funambole, perennemente in bilico tra scelte esistenziali. Noi Donne chiediamo di poter mettere al servizio della nostra Città la nostra femminilità. Ma la Città non può limitarsi ad essere un polmone d'acciaio, ma deve darci piuttosto uno spazio vitale. E' per questo che le Donne di SEL Trapani, propongono un progetto da mettere a disposizione dei futuri candidati sindaci, che dovrà essere sviluppato, concordato e messo a punto: il progetto di una “stanza tutta per noi”, uno Sportello Donna, che dotrà distinguersi per il servizio informativo fornito alle donne nell'affrontare con progetti propositivi di carattere psicologico, familiare, sessuale, affettivo, di relazione e legale, in una società che diviene sempre più complessa e dove moltissime tematiche relative al mondo femminile sono ancora oggi tabù. Noi donne abbiamo sempre maggiori difficoltà nel trovare un interlocutore che realmente ci possa ascoltare nelle nostre necessità, che sappia guidarci, consigliarci ed informarci, ma soprattutto, che ci metta a disposizione una competenza importante circa i nostri diritti sociali, familiari e alla salute. Perché se da un lato c’è bisogno di riappropriaci di noi e dei nostri problemi, dall’altro occorre sviluppare consapevolezza e riconquistare il diritto a non vergognarci delle nostre difficoltà. L'idea dello Sportello potrà contribuire a ricostruire le politiche sociali della nostra città, restituendo al Comune centralità nel sistema dei servizi e a porlo come interlocutore principale e prioritario del Terzo settore e del volontariato, anche in un'ottica di sussidiarietà orizzontale. Le politiche sociali non sono un costo, ma un investimento e non possono essere quelle più subordinate a logiche di bilancio, perché la loro azione tocca bisogni e diritti fondamentali. E dimenticare questo, significherà far continuare Trapani a pranzare con le merendine.

 

Valentina Colli
Sinistra Ecologia e Libertà Trapani