"L’Italia è un Paese di giuristi, altro che di allenatori di calcio. Poteva il Presidente dell’Ordine nazionale sottrarsi a tale esercizio?
Poteva e doveva, in verità. Un po’ per ruolo e molto per carattere. So che in giro c’è tanta gente che ritiene che basti apparire per esistere.
Personalmente credo che le dichiarazioni vadano centellinate anche se rilasciarle costa la fatica di un fiato, mentre lavorare per costruire richiede un impegno energetico maggiore. Notti passate alla Camera dei deputati per sollecitare ragionevolezza su aspetti non marginali; riunioni per spiegare le conseguenze di questa o quella parola. Niente medaglie, per carità: fa parte del dovere. Come quello di tacere davanti a qualche, troppe volgarità.
So anche che un numero ancor più consistente di persone afferra un microfono (o la tastiera di un computer), fa dichiarazioni roboanti sulla nave che affonda, ma subito dopo considera "inopportuna" una riunione per una riflessione comune sui problemi che riguardano l’Ordine: vengono prima torroni e panettone, cotechino e lenticchie!
Ma quando le dichiarazioni di alcuni determinano un turbamento crescente nella categoria, allora il Presidente dell’Ordine ha il dovere di fare chiarezza. Con un pizzico di ironia (tanto per tentare di alleggerire la spiegazione, necessariamente lunga e noiosa, nonostante il mio modo di scrivere, e di parlare, poco istituzionale), finalizzata anche a tenere desta l’attenzione e con la consapevolezza che ci sarà qualche "giurista" (le virgolette sono volute) che polemizzerà, forte delle sue convinzioni, ovviamente più "fondate" degli studiosi del diritto ai quali il Presidente dell’Ordine si è rivolto.
Che cosa sta circolando sul web, in particolare? Molto. Segnaliamolo per punti, cercando di fare chiarezza:
1) L’Odg è stato sciolto o verrà sciolto dal 31 dicembre 2011.
2) No, l’Odg verrà sciolto dal 13 agosto 2012.
3) Dal 13 agosto 2012 chiunque scriverà più di dieci (!!!!!) articoli potrà essere denunciato per esercizio abusivo della professione.
4) No, non verrà sciolto l’Odg, ma potranno farne parte solo quanti hanno superato l’esame di Stato, cioè i professionisti.
5) I pubblicisti? Saranno spazzati via, non avendo fatto l’esame di Stato.
6) No, non saranno cancellati, ma non sarà possibile iscrivere nuovi pubblicisti, neanche quanti hanno già concluso o stanno per concludere il percorso, previsto dalla legge vigente, di due anni di collaborazione continuativa e retribuita per chiedere l’iscrizione all’apposito elenco.
Non ho ancora ricevuto la richiesta sfera di cristallo (sapete tutti che durante le feste le Poste hanno dei ritardi maggiori) e, quindi, non so dove chi scrive queste cose abbia tratto queste informazioni (me lo sento già il polemista di turno: scherza sui disagi dei colleghi!). Quel che so è che mi è capitato di confrontarmi con qualche Ministro e anche con un pubblicista illustre, incontrato per caso: Mario Monti.
Fa il presidente del Consiglio – "fino a che il Parlamento lo vorrà", dice lui stesso con sottile ironia – e né lui né i suoi ministri hanno cominciato a lavorare al Dpr che ci regolamenterà (penso che a lui lo avrebbero detto).
Di più, il Presidente Monti, quando gli ho consegnato la "tessera d’onore" – introdotta dal mio predecessore Lorenzo Del Boca il quale al Quirinale la promise a Carlo Azeglio Ciampi – mi ha detto di essere "commosso, molto commosso" perché lui è un pubblicista, avendo scritto 3 o 4 articoli (sappiamo tutti, è bene precisarlo per evitare che qualche cultore del diritto chieda di aprire un’indagine su quella iscrizione, che di commenti il professor Monti ne ha scritto decine per non dire centinaia).
Quindi non so dove siano state attinte queste informazioni.
Veniamo alle notizie, non alle illazioni o alle chiacchiere:
- Il 13 agosto 2010, l’allora ministro Giulio Tremonti presenta un decreto nel quale si legge: "Gli ordinamenti professionali dovranno essere riformati entro 12 mesi dalla data di entrata in vigore del presente decreto per recepire i seguenti principi: ….".
- Il successivo maxiemendamento, confluito nella legge n.183/2011, prevede che la riforma degli Ordini non avvenga più con legge, ma con "decreto del Presidente della Repubblica emanato ai sensi …..". Resta ferma la data del 13 agosto 2012.
- Il governo Monti modifica ulteriormente la norma, aggiungendo il seguente periodo "e, in ogni caso, dalla data del 13 agosto 2012". In sostanza, varato o no il decreto, le normative vigenti sarebbero state abrogate da quella data.
- La Camera (e il Senato conferma) modifica tale norma, inserendo all’articolo 33 un comma 5 bis. Questo: "Le norme vigenti sugli ordinamenti professionali in contrasto con i principi di cui al comma 5, lettere da a) a g), sono abrogate con effetto dalla data di entrata in vigore del regolamento governativo di cui al comma 5 e, in ogni caso, dalla data del 13 agosto 2012".
Che cosa dicono, in sintesi, le lettere da a) a g) dell’articolo 33 comma 5:
a) L’accesso alle professioni è libero, ci deve essere autonomia e indipendenza di giudizio, non ci può essere numero chiuso o limitazione territoriale per l’attività (tranne eccezioni);
Il nostro Ordine si fonda su questi principi
b) Prevede l’obbligo della formazione continua, con conseguenti sanzioni disciplinari a chi si sottrae.
Il nostro Ordine è già su questa strada, sia per i professionisti che per i pubblicisti.Sono stati preparati volumi ed è in avanzato stadio lo studio di una Fondazione che si occuperà proprio di questo;
c) E’ necessario fare un tirocinio ("al tirocinante dovrà essere corrisposto un equo compenso di natura indennitaria"). Il tirocinio non può essere più lungo di 18 mesi.