Informativa
Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy.
Se vuoi saperne di più negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie. I cookie ci aiutano a fornire i nostri servizi.
Utilizzando tali servizi, accetti l'utilizzo dei cookie. Cookie Policy   -   Chiudi
10/01/2012 18:00:00

Il Marchionne pensiero tra Alfa Giulia, Dodge Dart e Fiat Crossover

L’AD Sergio Marchionne conferma tutti i suoi programmi: “Siamo al 20% delle opere da realizzare, il peggio è passato, ora dobbiamo seguire i piani e portarci alla quota prefissata di 6 milioni di vendite entro il 2014”. Se continuerà così avrà salvato due case automobilistiche. Con Marchionne Chrysler è uscita dalla difficile crisi che la stava portando alla bancarotta, e ora che sono passati più di 8 mesi da quando è stato restituito il prestito al Governo americano si può guardare avanti con maggiore tranquillità.

Negli Stati Uniti le cose vanno bene, non si può dire altrettanto per l’Europa. Per ciò che riguarda la produzione, se per la nuova Lancia Thema e la Freemont si è fatto ricorso ai pianali americani, per il lancio della nuova media Dodge - la Dart destinata oltre oceano, ma potrebbe arrivare anche dalle nostre parti e in questo caso verrebbe costruita in Cina - si utilizza l’architettura e il Dna Alfa Romeo. La nuova Dodge Dart presentata in anteprima a Detroit, nasce infatti sul pianale della Giulietta, opportunamente allungato e allargato. In attesa, dunque, del ritorno di Alfa Romeo negli Stati Uniti previsto a metà del 2013, si anticipano così i tempi con l'arrivo della "cugina" della Giulietta, una berlina a tre volumi, soluzione molto apprezzata dalla clientela americana. Anche i motori sono italiani.

Al lancio proporrà tre diverse unità tutte a quattro cilindri: il 16 valvole 1400 cc Turbo MultiAir da 160 CV e gli inediti propulsori denominati Tigershark che saranno un 2000 cc 16 valvole sempre da 160 CV e un 2400 cc MultiAir da 184 CV. Marchionne dice che le cose più importanti arriveranno nel 2013, quando afferma questo pensa indubbiamente ad Alfa Romeo e in particolare alla sostituta della 159. Se il progetto della sportiva 4C ormai procede senza tentennamenti, quello della futura berlina media ha subito dei ritardi, perché lo stesso AD non era convinto dalle prime proposte di design del centro stile Alfa. Dovrà avere una linea slanciata e efficace per rilanciare il marchio sia in Europa che sul nuovo mercato americano.

L’attenzione in casa Fiat in questi giorni è per la nuova Panda, che farà il suo debutto nelle concessionarie a fine mese. Sempre nel 2012 ci sarà la presentazione di un modello importantissimo, la Ellezero, questo il nome del progetto in attesa di quello definitivo. Una vettura tra una monovolume e una crossover che potrebbe andare a fare concorrenza alla Mini Countryman. La Ellezero sarà costruita in Serbia sulla piattaforma della prossima generazione della Punto, attesa l’anno prossimo. Sarà lunga attorno ai 4 metri e dieci e avrà uno stile che reinterpreta alcuni stilemi della 500, soprattutto nel frontale, con i gruppi ottici tondeggianti e il baffo cromato. Tra i motori utilizzati non mancheranno il 1.3 Multijet da 85 cv e il bicilindrico a benzina Twinair, e ci sarà una versione Offroad, più alta da terra e a trazione integrale.

Ci sono tante altre novità in arrivo nei prossimi anni e sostanzialmente sono quell’80% di cose da realizzare di cui parla Marchionne, che nel frattempo è diventato anche il capo dell’Acea, l’associazione con sede a Bruxelles che riunisce i produttori europei di auto. Evidentemente si dà molto credito alle cose che sta facendo il “Manager dei due mondi”, anche quando dice che l’America è un “Paese ormai fuori dalla tempesta” e l’Europa “ il principale azzardo per chi costruisce automobili”. I risultati continuano a dargli ragione.

Carlo Rallo