"Da quattro giorni – ha detto d’Alì – la Sicilia è assolutamente bloccata nei suoi trasporti privati, con danni incredibili all'economia siciliana. E non si pensi che questi non si debbano riverberare anche sull'economia nazionale. Chiedo che domani il ministro Passera, che viene a riferire sui fatti dell'isola del Giglio, venga a riferirci anche sullo stato dell'agitazione degli autotrasportatori ai quali inopinatamente si è anche sovrapposto uno sciopero dei benzinai. Il trasporto privato in Sicilia è bloccato. Le famiglie non possono più uscire di casa, non possono svolgere la loro ordinaria vita sociale. Il Presidente di Confindustria denuncia i gravi ed irreparabili danni che sono nell'economia siciliana".
"Ci domandiamo – ha concluso d’Alì – come mai la politica ed il Governo non intervengono in maniera decisa, determinata e assolutamente drastica per porre fine ad una situazione che può essere risolta sui tavoli della concertazione, sui tavoli degli accordi. In questo Paese ormai l'egoismo corporativo, spesso male interpretato, ha smarrito le ragioni della coesione sociale e dell'interesse pubblico. Questo Governo deve intervenire tempestivamente per porre fine a questa situazione, che è preannunciata sicuramente almeno fino a venerdì sera, quando ormai l'economia siciliana sarà messa in ginocchio e ogni rimedio risulterà vanificato. Non si era mai verificato che due scioperi si sovrapponessero con questa intensità di danno per l'intera collettività siciliana".