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22/01/2012 08:54:41

Forconi, Sicilia verso la normalità. Ma a Marsala è ancora caos

La benzina infatti, anche se lentamente, sta tornando, e pertanto non c'è pericolo che venga a mancare. Nonostante questo la gente dà vita a risse, e vigili urbani, carabinieri, poliziotti sono chiamati spesso ad intervenire. Ammontano intanto ad almeno 50 milioni di euro i danni causati nell’agroalimentare dallo sciopero dei Tir in Sicilia nell’ultima settimana.

11,00 - E' ancora caos a Marsala. Oggi i distributori di benzina sono aperti in tutta la Sicilia e proprio al distributore di Corso Gramsci si è creata una fila lunghissima di auto e di persone con i bidoni. La tensione è volata subito alle stelle, e sono dovuti intervenire vigili e carabinieri. Il presidio dei mezzi pesanti continua invece in Via Favara.

09,00 - "Forza d'urto" ha deciso di sospendere la protesta. Lo ha annunciato uno dei leader del Movimento dei Forconi, Mariano Ferro, spiegando che "non si può mettere in ginocchio più di quando già lo è la Sicilia, non era questo il nostro obiettivo. La protesta non finirà ma la lotta si trasferirà a Roma". "Si è messo in moto il buon senso - dice Ferro - e la rabbia va governata. I siciliani non possono sopportare oltre il fermo del trasporto. La pressione esercitata sul governo regionale per i provvedimenti di competenza è approdata a soluzioni parziali che il governatore Lombardo, nel corso di un ulteriore incontro che si è tenuto stamattina, ha garantito di realizzare nel più breve tempo possibile. La Sicilia rimane in stato agitazione e aggiunge Roma come sede di protesta per rivendicare i diritti di un popolo da sempre bistrattato. Quella che ha visto migliaia di siciliani sulle strade è già una pagina di storia".

Ferro ha parlato con i partecipanti ai presìdi: "Probabilmente non vogliono andare via, ma ho spiegato loro che la protesta non si ferma, ma rallenta e si sposta a Roma. Dobbiamo tornare a una vita più normale. Non dobbiamo farci detestare dalla gente: tanto è stato il consenso iniziale alla nostra protesta, tanto rischia di diventare l'odio finale. Sarebbe una situazione inaccettabile. Siamo pronti a protestare per 15-20 giorni a Roma, andremo nella Capitale per combattere la lotta per la nostra sopravvivenza, anche a costo di alimentarci soltanto con pane e acqua...".

LE RICHIESTE DEI FORCONI - Una moneta popolare, il blocco dei prodotti agricoli provenienti dalla Cina e dai Paesi esteri; costo dell'energia elettrica a 0,030 euro; prezzo del gasolio e della benzina a 0,70 euro; attuazione dello Statuto siciliano; rimodulazione del programmo per lo sviluppo regionale (Psr). Sono alcune delle richieste che il Movimento dei Forconi avanza in vista della riunione tra il premier Mario Monti e il governatore della Sicilia Raffaele Lombardo in programma la prossima settimana.

Martino Morsello, uno dei leader dei Forconi, chiede che all'incontro tra Monti e Lombardo siano presenti anche rappresentanti della Comunità europea. Tra le richieste dei contadini ci sono anche lo snellimento della burocrazia regionale e nazionale; fondi per lo sviluppo socio-economico della Sicilia; accesso al credito; blocco dei debiti Equitalia e Serit.