E così nell'isteria collettiva di questi giorni va notato che sono stati tantissimi i furti di carburante a danni di mezzi pubblici. L'ultimo è avvenuto a Castelvetrano. Ignoti si sono introdotti nel parcheggio dei nuovi uffici comunali di via della Rosa, ed hanno forzato il serbatoio di due automezzi per asportarne il carburante. Utilizzando presumibilmente un piede di porco, i malviventi hanno forzato il tappo del serbatoio, danneggiandolo irrimediabilmente, e hanno asportando il carburante da una Fiat Panda. Stesse modalità sono sono state utilizzate anche per rubare la benzina del secondo mezzo.
A Marsala continuano ad essere attivi due presidi: in Via Favara, all'altezza della rotonda di Ciavolo, e davanti la Cantina Europa, al confine con Petrosino.I manifestanti distribuiscono volantini ai passanti. Si sta lavorando per uno sciopero generale domani, a Marsala, come avvenuto ieri a Mazara del Vallo. Va tuttavia sottolineato che a Mazara come a Marsala molti commercianti e molte imprese che non vogliono aderire alla protesta, riferiscono di pressioni al limite della minaccia.
INCONTRO LOMBARDO - MONTI. Al termine di un colloquio di due ore e mezza, Raffaele Lombardo lascia soddisfatto lo studio del presidente del Consiglio: «Abbiamo trovato una disponibilità senza precedenti: ora è opportuno che cessino forme di protesta che creano danni ad altre categorie ». Il governo avrebbe accettato di discutere anche delle accise sulla benzina, e promesso il ripristino dei treni a lunga percorrenza
tra la Sicilia e il Nord.
I DANNI. Tonellate di pomodoro ciliegino marciscono nelle campagne di Siracusa e Ragusa, i carichi di agrumi ammuffiscono nei magazzini e
un carico di 24mila chili di mozzarelle Zappalà diretto in Giappone è fermo al porto di Gioia Tauro. A pagare i danni delle proteste sono soprattutto le province orientali dell’Isola. “È un disastro” dice Rosario Zappalà, titolare dell’azienda catanese. Le industrie del marmo di Custonaci sono sull'orlo del baratro a causa dello sciopero dei Tir. In totale sarebbero tra i trecento ed i quattrocento, nel comparto vitivinicolo, secondo Confindustria, i lavoratori avviati alla cassa integrazione.
CASTELVETRANO. Situazione da massima allerta dopo il corteo di martedì per le vie della città rimane alta la tensione tra i manifestanti, quasi tutti concentrati in contrada Strasatto, allo svincolo dell’A29. Una settantina i mezzi pesanti incolonnati e un centinaio gli autotrasportatori che da oltre una settimana presidiano il posto.
PESCA. Anche i pescatori della marineria trapanese si sono uniti alle proteste di questi giorni: “Riteniamo opportuno e necessario porre all’attenzione della Regione le problematiche locali riscontrate dagli operatori del settore, stretti dalla morsa di leggi e regolamenti insostenibili” si legge nella nota congiunta dei lavoratori.
Fra le richieste: caro gasolio: accreditamento delle provvigioni spettanti alla Regione Siciliana (accise petrolifere e royalties) da impiegare sul territorio e conseguente riduzione del costo del carburante per gli operatori della pesca.
GLI AGRICOLTORI. I presidenti provinciali di Cia, Confagricoltura e Copagri, Giuseppe Aleo, Francesca Simonte e Vincenzo Daidone, hanno scritto al Presidente della Regione Raffaele Lombardo. “In considerazione della delicatissima fase economica e sociale che vive il nostro Paese e il territorio della nostra Provincia in particolare - scrivono i rappresentanti degli agricoltori - si rende necessario ed ineludibile che il mondo politico ed istituzionale nel suo complesso, assieme alle Organizzazioni Professionali, manifesti una maggiore sinergia d'azione finalizzata al superamento di una crisi divenuta irreversibile”. Cia, Confagricoltura e Copagri hanno predisposto un elenco di richieste. “Il mondo agricolo, in questo momento di particolare drammaticità - spiegano - ci chiede sostanzialmente che il Governo Nazionale riveda: la riduzione del prezzo del gasolio agricolo, in considerazione del fatto che la nostra Regione contribuisce notevolmente alla produzione e alla raffinazione del prodotto rispetto al fabbisogno nazionale;la rivisitazione dell'Imu, settore agricolo, riportandola ai parametri agevolativi contenuti nelle disposizioni ICI; Sopprima le sanzioni per gli omessi o ritardati pagamenti contributivi, e un piano di ammortamento decennale per il rientro delle esposizioni in essere; inoltre gli agricoltori chiedono lo snellimento delle procedure burocratiche e amministrative".