Su un tavolinetto erano poggiati il rotolo della lettura sponsale, il contratto di matrimonio e due coroncine di fiori intrecciati con nastri.
Tutto era pronto per il gran giorno: le nozze della mia “bambina” con un bel ragazzo della nostra stessa tribù, Giuda, da cui discendeva il re Davide, orgoglio di Israele.
Le torce che avrebbero illuminato il corteo e la festa erano già pronte con accanto l’ampolla contenente altro olio, nel caso si consumasse quello di cui erano fornite.
Il pranzo aspettava solo di essere servito ( i cuochi avevano preparato le vivande con sapienza ) ed infine il vino…..……. il vino aspettava solo di essere versato nelle coppe durante il pranzo.
Il vino non poteva mancare in ogni tavola che si rispettasse: il frutto della vite rappresentava in Israele la benedizione di Dio per gli uomini!
Avevo fatto di tutto per accaparrarmi quella partita di vino così buono! Non volevo sfigurare davanti ai miei ospiti: quello era un giorno da ricordare per mia figlia e per la mia famiglia!
Mai avrei, invece, immaginato che queste nozze sarebbero divenute così famose e sarebbero state ricordate per secoli e secoli.
Giunse lo sposo, seguito dagli amici e dai parenti. Il cortile si animò e fu rallegrato da festosi canti nuziali non appena giunse la sposa, bellissima nel suo splendore giovanile, con il suo seguito. L’allegria fu interrotta per qualche istante per celebrare il matrimonio, che suscitò la commozione generale e soprattutto la mia.
Seguirono di nuovo canti e danze nell’allegria generale.
<< A tavola, il pranzo è servito!>>, gridò il cerimoniere.
Ognuno occupò il posto assegnatogli e così fece anche la mia cara cugina Maria di Nazareth, con l suo figliolo Gesù, che a me sembrava, per dire la verità, un po’ “strano” ed anche alcuni dei suoi amici.
Le vivande furono eccezionali e gradite da ogni commensale ed anche…..…… il vino.
Percepii qualcosa da quello sguardo furtivo che Maria rivolse a Gesù. Lessi la risposta nel labiale di lui e raggelai.
Sembrava quasi che Gesù richiamasse sua madre e mi aspettavo da Maria una risposta altrettanto tagliente, ma con mio grande stupore si rivolse ai servi serenamente chiedendo loro di seguire le indicazioni del suo figliolo.
Diligentemente i contenitori furono riempiti d’acqua, senza che gli ospiti si accorgessero di nulla.
Avevo il cuore in gola! La frittata era stata bella e fatta!
Tutto il mio impegno per organizzare una festa che restasse nella memoria di tutti era miseramente fallito!
Ai miei ospiti sarebbe stata servita acqua al posto del vino! Avrei voluto sprofondare! Che vergogna, ora saremmo stati sulla bocca di tutti: derisi ed umiliati!
Ma…… che cosa era quel liquido ambrato e profumato che i servitori versavano nelle coppe? Non era possibile fosse vino! Non ce n’era più!
Cosa aveva fatto quel << mago >> di Gesù?
Sicuramente si trattava di un trucco, uno dei soliti trucchi egiziani; gli egiziani erano famosi per i loro imbrogli magici.
Ormai tutti sorseggiavano quella delizia e si complimentavano: << Perché non é stato servito prima? Il vino buono alla fine del pasto? Mai sentito dire! >>
<< Un brindisi al capo famiglia che ci ha servito questa prelibatezza alla fine del convito >>, qualcuno gridò!
Non riuscii a frenarmi ed esclamai: << Gesù ha compiuto questo meraviglioso miracolo, ha tramutato l’acqua in vino! >>
I servitori confermarono e tutti si rallegrarono e brindarono alzando la propria coppa al cielo, ringraziando Dio e Gesù per quel vino così buono e mai gustato prima.
28/02/2012 – Pina Giacalone Teresi