In tema di fede cristiana è possibile porre postulati diversi, che però si escludono tra loro, e quindi è inevitabile che ne nascano teologie diverse.
Nella mia riflessione ho evidenziato questi postulati, alla ricerca di un chiaro criterio epistemologico:
1. La nostra ragione sta alla base di ogni criterio di fede
2. Le sacre scritture stanno alla base della nostra fede
3. L’insegnamento della chiesa sta alla base della nostra fede
Trovo che le diverse confessioni cristiane – ma il discorso vale anche per l’Islam – si differenziano fra loro per la preferenza accordata a uno piuttosto che a un altro di questi principi.
I cultori del primo punto (La nostra ragione sta alla base di ogni criterio di fede) si servono di ogni approfondimento filosofico per chiarire le esigenze della ragione umana, che si fonda soprattutto sul principio di non-contraddizione. Viene anche analizzata ogni implicazione sul rapporto mente-corpo, natura-cultura.
In campo teologico non si teme di sottolineare i limiti gnoseologici delle sacre scritture, anzi le si sottopone al vaglio di tutte le scienze umane, scoprendone condizionamenti culturali, contraddizioni dottrinali, successive interferenze. Ovviamente le diverse chiese guardano con sospetto queste ricerche, tacciandole di relativismo, in senso dispregiativo. E questo per il semplice motivo che la critica non risparmia i pronunciamenti dottrinali delle varie gerarchie religiose.
I cultori del secondo punto (Le sacre scritture stanno alla base della nostra fede) non ignorano del tutto le esigenze della ragione umana, ma osano arrampicarsi sugli specchi pur di dimostrare che le sacre scritture non contengono contraddizioni, ma che anzi ci riportano una verità rivelata, rivestendone gli autori di un alone di particolare sacralità, come ispirati nei loro scritti dallo stesso Spirito di Dio.
E’ il regno di ogni fondamentalismo, scevro da dubbi e pessimista sulle nostre facoltà umane, ignorando che per un credente l’intelletto e la ragione provengono da Dio, prima di ogni scrittura.
I cultori del terzo punto (L’insegnamento della chiesa sta alla base della nostra fede) vivono spensierati una fede delegata agli interessi e alle interpretazioni delle varie chiese costituitesi nel tempo. Le scritture vengono ridotte a un corollario edificante, ogni problema religioso viene rimosso, soli autorizzati a un discorso su temi di fede restano i componenti della casta ‘sacerdotale’. La ragione umana con la sua produzione filosofica viene vista solo come ancilla theologiae, relegata ai margini delle facoltà umane. Plateale la presunzione della chiesa cattolica di avere un capo dotato di infallibilità, quando interviene in materia di fede e di morale.
Da quanto esposto risulta chiaro lo scandalo della divisione fra i cristiani e il problema delle incomprensioni che li dividono.
Franco D’Amico – 26 aprile 2012 - www.chiesavaldesetrapani.com