16.55 - Iniziato l'esame dell'Avvocato Caracci, difensore dell'imputato Calogero Cangemi.
16.40 - Sulle domande dell'Avvocato Cardinale, interviene il Presidente della Corte Sergio Gulotta, riprendendo il modo in cui si stanno ponendo le domande al teste. "Le domande vanno poste, ma non è necessaria alcun tipo di premessa", dice Gulotta
16.10 - Le conversazione intercettate tra Grigoli e Marotta, nell’occasione dell’acquisto di un terreno nel quale lo stesso Marotta aveva lavorato anni prima, la raccomandazione fatta per uno dei figli di Pino Mendolìa, e i colloqui tra Marotta e Ippolito Leonardo al centro delle domande dell’ Avv. Cardinale al teste Linares.
15.20 - L'Avvocato Celestino Cardinale, difensore degli imputati Antonino Marotta e Maurizio Arimondi sta interrogando il teste Giuseppe Linares. Precedentemente le domande da parte degli Avvocati Mangano e Signorello per la difesa dell'imputato Giovanni Filardo, e lo stesso avvocato Signorello in difesa diell'imputato Vincenzo Panicola.
14.10 - Per la difesa di Antonino Catania, l'Avv. Trinceri ha condotto un esame incentrato sui rapporti di conoscenza del suo assistito con il resto degli imputati. Entrando spesso in contrasto con la Corte, sul modo in cui sta tenendo l'interrogatorio. Spesso il Pubblico Ministero ha fatto opposizione alle sue domande. Che l'auto dell'imputato Catania sia alimentata a gasolio o a benzina, non è stato fondamentale per lo svolgersi delle indagini dell'operazione Golem2 e non è certamente fondametale per lo svolgersi di questo processo.
13.30 - Per la difesa dell'imputato Nicolo Nicolosi, il controesame dell'Avv. Carlo Ferracane. Poche domande circostanziate ai rapporti del Nicolosi con l'altro imputato Catania Antonino, alcune informazioni sulle utenze telefoniche del Nicolosi e l'attività di intercettazione svolta la sera dell'attentato incendiario ai danni di Nicola Clemenza.
12.00 - Iniziato il controesame di Linares. Udienza iniziata in ritardo perchè si attendevano i detenuti. Per "risparmiare", il Ministero usa lo stesso furgone cellulare per prelevare i detenuti, prima a Palermo, e dopo, quelli rinchiusi nel carcere di Trapani. Per le parti civili, l'unico intervento è stato quello dell'Avv. Giuseppe Gandolfo, che ha chiesto se al tempo dell’operazione Golem 2 era a capo della squadra mobile di Trapani, e se l'obiettvo principale era quello di catturare il boss Matteo Messina Denaro.
Linares: "l’obiettivo principale era la cattura del boss di Castelvetrano, ma l’attività posta in essere cercava di individuare il maggior numero di soggetti vicini al latitante".
Gandolfo: " Linares, lei è stato promosso in seguito all'operazione Golem?"
Linares: "si, nel 2010 sono stato destinato ad incarichi superiori e da allora non faccio più parte di quel pool investigativo".
Riprende questa mattina davanti alla Corte d’Assise del Tribunale di Marsala il Processo Golem2, che vede imputati, il boss di Castelvetrano Matteo Messina Denaro e tredici suoi favoreggiatori.
Oggi tocca agli avvocati delle parti civili e della difesa controesaminare Giuseppe Linares, ex capo della squadra mobile di Trapani. Nel corso delle ultime udienze, Linares ha risposto alle domande dei Pubblici Ministeri Paolo Guido e Marzia Sabella, che hanno riguardato i reati commessi dal sodalizio criminale, e in particolare: l'incendio presso il deposito mezzi della Perrone Costruzioni S.r.l. ed il tentato incendio al "Cafè Roma" di proprietà dei sig. Francesco Russo e Pietro Parrino. Il 28 maggio scorso, all'udienza fissata per la prosecuzione dell'esame di Linares, l'imputato Ippolito Leonardo, detenuto agli arresti domiciliari, ha fatto giungere al Presidente della Corte Sergio Gulotta, un’istanza di rinvio, dicendo che la polizia penitenziaria, incaricata della sua traduzione dal domicilio di Palermo a Marsala, era dotata del classico furgone sprovvisto di finestrini.
Tale situazione, risultava incompatibile con il suo stato di salute, provato da un certificato medico che conferma frequenti attacchi di panico in luoghi chiusi, senza finestre o prese d'aria. Dopo due ore di camera di consiglio, la Corte ha ritenuto legittimo l’impedimento dell'Ippolito, e cosi ha rinviato l'udienza al 31 maggio, dando disposizione alla Polizia Penitenziaria di adoperarsi per la traduzione dell'imputato con mezzi idonei al suo stato di salute. All’ultima udienza tenutasi giovedì scorso i PM hanno concluso l'esame del Dott.Linares su tutti i reati agli atti del processo, tra cui: incendio autovettura Clemenza, estorsione in danno dell'impresa Spallina, incendio abitazione del consigliere Calamia ecc.
Carlo Rallo