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14/06/2012 04:27:55

In Sicilia sono finiti i soldi. L'Ars blocca tutte le leggi di spesa. Tensione nei poli in vista del voto

«Valuteremo solo emendamenti senza impegni di spesa», dice il presidente della commissione Bilancio, Riccardo Savona.

Via libera invece dalla commissione Lavoro al ddl per la proroga dei contratti fino al 2014 dei 22.500 precari degli enti locali e per nuovi contributi ai teatri per garantire i livelli occupazionali.
«Il testo adesso è pronto per il voto in aula», dice il presidente Salvatore Lentini dell’Udc.

Intanto all’Ars i capigruppo di Grande Sud, Pid e Pdl, aprono al voto su una mozione di sfiducia condivisa con Pd e Udc. Anche se il presidente dell’Ars Francesco Cascio frena("Sono convinto che Lombardo si dimetterà il 28 luglio e non ci sarà bisogno di alcuna mozione"). Ma Castiglione attacca Leontini: «Parla a titolo personale, chiarisca invece la sua posizione». E se nel Pdl in vista delle regionali la tensione è già alle stelle, il leader di Grande Sud, Miccichè, apre «a una grande coalizione» che vada oltre ai partiti: «Vogliamo trovare gli uomini migliori per governare la Regione — dice — non m’interessano le coalizioni. Serve qualcosa che prescinda dalle ideologie e dai partiti».

Tensione alta anche nel centrosinistra. "Diciamoci la verità: il centrosinistra in Sicilia non esiste. Quindi Idv al momento non ha molti spazi di dialogo, con un Pd che ancora non ha fatto nulla di concreto per fermare il governatore Raffaele Lombardo, e con Sel che prima ancora di parlare di programmi annuncia il sostegno alla candidatura di Claudio Fava e nelle ultime amministrative ha sostenuto il Pd che inciuciava con Lombardo. Noi in queste condizioni non ci stiamo. Qui nessuno ha capito cosa è successo a Palermo e pensa di far finta di nulla: siamo pronti ad andare per la nostra strada insieme a chi è per un reale cambiamento, l’unica cosa che interessa ai siciliani come dimostra la vittoria di Leoluca Orlando a Palermo». Sono parole del senatore Fabio Giambrone, coordinatore regionale di Idv, lancia un messaggio chiaro al Partito democratico e a Sel in vista delle prossime regionali e nemmeno vuol parlare al momento di accordi con l’Udc «se prima non si costruisce la nuova casa del centrosinistra siciliano ».

Lombardo. "Confermo che non mi ricandido a nulla. Ho espresso questa volontà ferma. Che farò? Sono appassionato di agricoltura, ho un agrumeto, è complicato governarlo e cercare di pareggiare i conti entro la fine dell'anno. Mi inventerò un lavoro, sono ancora capace di intendere e volere". Così il governatore della Sicilia, Raffaele Lombardo, ospite di "24 Mattino" su Radio 24, parlando del suo futuro in vista delle regionali di ottobre. "Non è detto che non dia una mano alla causa politica nella quale credo ma non mi candido", ha aggiunto.

Parlando della sua imputazione coatta per concorso esterno alla mafia, per Lombardo compare lo spettro di Totò Cuffaro. "Non faccio scongiuri, ci mancherebbe altro. Se sarò ritenuto responsabile dovrò pagare. Guai se non fosse così, come tutti gli altri cittadini. Mi affido alla magistratura, non commento la decisione del giudice, la subisco".

"Sono molto più che consapevole della mia assoluta estraneità a questa storia - ha detto - e lo dimostrerò nelle aule di giustizia che ora frequento perchè credo che il migliore difensore di se stesso sia l'imputato. Comunque ho sempre detto, anche prima dell'imputazione coatta, che mi sarei dimesso perchè il rinvio a giudizio o addirittura un'eventuale condanna non dovrà toccare il presidente della Regione bensì il cittadino Raffaele Lombardo".

Lombardo in radio, parlando di tagli e crisi, ha fatto riferimento alla riforma che prevede la riduzione da 90 a 70 del numero dei parlamentari dell'Assemblea regionale "può saltare come può non saltare: dipende dal Parlamento nazionale".

"L'Assemblea regionale - ha detto Lombardo parlando a Radio24 - ha votato la riduzione dei parlamentari. Questa riduzione, trattandosi di modifica dello Statuto, ora è competenza del Parlamento che deve votare le modifiche in doppia lettura, a distanza di tre mesi". "Dal dicembre scorso la Camera e il Senato avrebbero potuto votare, non lo hanno fatto - ha aggiunto - Lo ha fatto il Senato in prima lettura, la Camera niente. È responsabilità loro. E sa perché non l'hanno fatto? Per non essere richiamati alle loro responsabilità. Perchè magari tagliano i parlamentari in Sicilia e poi loro non si tagliano un solo deputato o senatore. Accusano me non so se per malizia o ignoranza", ha sostenuto.

Assunzione di "camminatori" alla Regione siciliana? "È una grande menzogna, è uno dei tanti bandi e interpelli all'interno dei dipendenti regionali". Così il governatore della Regione siciliana, Raffaele Lombardo, ha risposto a Radio24 alle polemiche suscitate da un atto di interpello interno all'amministrazione per l'individuazione, tra il personale già in organico alla Regione, di figure da destinare alla "movimentazione delle pratiche", come si legge nello stesso interpello, nell'era di Internet e della posta elettronica certificata.

"Questi 'camminatori', che poi sono anche addetti a traslochi - ha precisato Lombardo - sono interni all'organico regionale. Faranno un lavoro diverso, magari con un aumento di 50 o 100 euro di stipendio. Sono individuazioni di profili professionali che ieri non servivano e oggi sì. Se si intendessero per camminatori coloro i quali si muovono per depositare una lettera, visto che internet si usa anche dalle nostre parti, sbaglieremmo. Ma si tratta di soggetti che devono fisicamente muoversi per spostare oggetti che non possono camminare via internet".