Lo afferma in una nota la Federazione dei lavoratori metalmeccanici (Flmu-Cub), che rappresenta quel che resta del “Collettivo dei lavoratori in lotta” dopo nove mesi di proteste per l’azzeramento del personale al Cantiere Navale Trapani (Cnt). L’ennesimo intervento del sindacato di categoria è legato all’esito infruttuoso di due recenti riunioni tra l’azienda e le sigle confederate.
«In ognuna di queste occasioni – sostiene il coordinatore provinciale della Flmu-Cub, Antonino Di Cola – l’azienda ha ribadito di non avere neanche lontanamente alcuna prospettiva concreta di acquisire commesse di lavoro e di non avere il denaro necessario per affrontare alcunché: niente stipendi, se non ridicoli acconti, per vecchi e nuovi dipendenti;nessuna nuova assunzione; nessuna possibilità di svolgere alcuna attività, perché da circa un mese la Cnt è nuovamente priva di corrente elettrica (tagliata per morosità) e, quindi, senza alcuna norma di sicurezza efficiente; nessuna prospettiva, per i lavoratori licenziati, di ottenere tutte le spettanze che l’azienda deve loro». Auspicando una “lotta sindacale vera” da parte di Cgil, Cisl e Uil, «quantomeno per far ottenere ai propri iscritti il denaro che rischiano di perdere», la Federazione dei metalmeccanici torna a reclamare la concessione dell’area demaniale che da
alcuni decenni è affidata al gruppo Satin-Cnt.