Ad annunciare la boccata d’ossigeno per l’economia siciliana è l’assessore regionale al Lavoro, Beppe Spampinato, che prova così a rassicurare i 20 mila lavoratori interessati dall’emergenza fondi. . In sostanza, nel momento in cui la Regione ha saldato il contenzioso con l’Inps, l’ente di previdenza avrebbe iniziato ad anticipare le somme per le indennità. «Inoltre - spiega sempre Spampinato - sono ripartite le trattative tra aziende e sindacati che consentono ai lavoratori di usufruire degli ammortizzatori sociali». La tensione, però, resta altissima. Il buco stimato dal governo sarebbe di 240 milioni di euro. Il 12 luglio, a Palermo, Cgil, Cisl e Uil manifesteranno per chiedere maggiori risorse da Roma. L’indomani, nella capitale, il ministro del Lavoro, Elsa Fornero, incontrerà i rappresentanti delle regioni italiane, Sicilia compresa: all’ordine del giorno il nodo della cassa integrazione. Le nuove somme a disposizione non dovrebbero durare a lungo. E nell’Isola il quadro appare più che mai drammatico. A Trapani, sono circa 1.300 coloro che hanno perso il posto di lavoro. Lista destinata ad allungarsi, dicono i sindacati. Oggi ci sono i 59 operai dei Cantieri navali incassa integrazione: per mesi hanno occupato la petroliera «Marettimo M.». A questi si affiancano i 43 lavoratori della «Redax». Sessantuno sono i cassintegrati del gruppo «Grande Migliore».