La Provincia non c'è più perché non rispetta uno dei due parametri indicati per rimanere in vita: l'estensione del territorio. Rientrerebbe invece per quanto riguarda la popolazione. A ciò va aggiunto un terzo parametro, non scritto, che la Provincia non ha mai rispettato: la qualità della sua amminstrazione, che ne ha fatto da sempre un centro per giochi di potere e consulenze allegre, fuori dal controllo che di solito hanno per esempio i Comuni nell'opinione pubblica locale.
Il Governo Monti ha deciso che per rimanere Provincia è necessario avere una popolazione di almeno 350 mila abitanti ed una superficie non inferiore a 2.500 chilometri quadrati. I dati Istat al 30 novembre 2011 dicono che la popolazione trapanese è di 436.459 abitanti. E fin qui il parametro è rispettato. A saltare è invece quello relativo alla superficie. Il territorio provinciale è di 2.459,84 chilometri quadrati. Non riesce dunque a superare il secondo parametro. Per soli 40 chilometri. La stessa sorte tocca alle Province regionali di Enna, Caltanissetta, Siracusa e Ragusa. La scure del governo Monti salva invece Palermo, Messina, Catania ed Agrigento.
Un ostacolo potrebbe sorgere in Sicilia per via dello Statuto della Regione, che prevede non le province, ma le "province regionali". La casta siciliana potrebbe farsi scudo di queste sottigliezze e della tanto decantata autonomia per impedire che la riforma si compia in Sicilia. Ma va detto che il Governo Lombardo aveva addirittura presentato un disegno di legge regionale, poi, come prevedibile, arenatosi all'Ars, per la soppressione delle Province e la creazione di liberi consorzio dei Comuni.
Per tornare alle decisioni di Monti, tra qualche giorno l’esecutivo trasmetterà la deliberazione del Consiglio dei Ministri al Consiglio delle Autonomie Locali istituito in ogni Regione e composto dai rappresentanti degli enti territoriali. La proposta finale sarà trasmessa dai CAL e Regioni interessate al governo che provvederà all’effettiva riduzione delle Province con un nuovo atto legislativo che completerà la procedura. Le nuove Province si occuperanno soltanto di ambiente, trasporto e viabilità.
Il resto delle competenze passerà ai Comuni.
Nell'ultimo consiglio provinciale il presidente Poma ha dichiarato: «La soppressione delle Province è un provvedimento incostituzionale. Grazie all’autonomia di cui gode la nostra Regione, governo ed Ars non sono obbligati a recepire passivamente quanto previsto dal decreto "Salva Italia"». Bene, se vuole lasciare le Province, casomai le spese le paga lui....