ON.LE MINISTRO DELLA GIUSTIZIA
ON.LE PRESIDENTE COMMISSIONE GIUSTIZIA SENATO
ON.LE PRESIDENTE COMMISSIONE GIUSTIZIA CAMERA DEI DEPUTATI
ON.LE SINDACO DI CASTELVETRANO
A seguito del Decreto legislativo emesso in data 6 luglio 2012 si è proceduto al taglio di 37 Tribunali, di 220 sezioni distaccate e di 674 uffici del Giudice di Pace.
Tale decreto, presentato come una svolta epocale dal Ministro della Giustizia, è stato enfaticamente dipinto come tale, poiché oltre a fare risparmiare in tre anni 51 milioni di euro in tempi di spending review, avrebbe ridisegnato la geografia giudiziaria ferma a quando in Italia, ai tempi dell’Unità si girava in carrozza, nella prospettiva di un miglioramento dell’efficienza della Giustizia.
La delega conferita al Governo ha come obiettivo infatti la riorganizzazione della distribuzione sul territorio degli uffici giudiziari per realizzare risparmi di spesa e incremento di efficienza.
Le finalità di grande rilievo che hanno animato il dibattito di politica giudiziaria con interventi autorevoli, possono quindi riassumersi nella necessità di riorganizzare gli assetti degli uffici giudiziari con l’obiettivo primario di migliorare il sistema giudiziario nel suo complesso e la risposta alla domanda giustizia.
A sostegno delle individuate nobili ed improcrastinabili esigenze, sono stati dettati dal Parlamento i criteri per la riduzione degli Uffici giudiziari, il primo dei quali vincola la riduzione dei Tribunali alla necessità di garantire la permanenza del Tribunale Ordinario nei circondari dei comuni capoluogo di provincia.
A tale criterio si affianca tuttavia la possibilità di ridefinire gli ambiti territoriali di competenza secondo criteri oggettivi e omogenei che tengano conto dell’estensione territoriale, del numero degli abitanti, dei carichi di lavoro e dell’indice delle sopravvenienze, della specificità territoriale del bacino d’utenza e del tasso d’impatto della criminalità organizzata.
Pare doveroso riportare, avendo riguardo alla specifica situazione della città di Castelvetrano e dell’intera Valle del Belice, taluni dati oggettivi incontrovertibili sia di carattere geografico che giudiziario, che consentono una analisi specifica e puntuale della realtà geografica e giudiziaria della Valle del Belice nella prospettiva di una razionale ridefinizione degli assetti territoriali della geografia giudiziaria nella Valle del Belice.
Attualmente in provincia di Trapani vi sono due Tribunali, quello del capoluogo ed il Tribunale di Marsala.
Le due sedi centrali di Trapani e Marsala distano circa 30 km tra loro, 20-25 minuti di percorrenza e sono ben collegate sia dalla ferrovia che da plurime arterie a scorrimento veloce.
Nel circondario di Marsala sono ricompresi i comuni di Mazara del Vallo, Petrosino, Campobello di Mazara, Castelvetrano, Partanna, Santa Ninfa, Gibellina, Salaparuta, Poggioreale, Salemi e Vita.
La collocazione geografica della città di Marsala è posta al Nord del circondario e dista parecchi km dai comuni indicati, tutti gravitanti nell’area belicina a sud della provincia di Trapani, avente come baricentro la città di Castelvetrano, equidistante dagli altri comuni e ben collegata ( Castelvetrano-Mazara del Vallo coperta da rete autostradale) .
La parte sud del circondario, avente un vasto bacino territoriale, raggiunge una popolazione complessiva di quasi 150.000 abitanti, costretti a raggiungere la sede centrale del circondario a mezzo la ss 115, già teatro di numerosi incidenti mortali siccome pervasa da mezzi di ogni genere e pertanto inidonea ad un aumento del traffico veicolare che la renderebbe ancora più pericolosa.
Ai rilievi di carattere squisitamente geografico vanno aggiunti significativi dati oggettivi rilevabili dagli uffici giudiziari ricompresi nel Circondario di Marsala.
I carichi di lavoro, al 31.05.2012, per il settore civile, ammontano a n.2476 affari presso la sede centrale di Marsala, a n.804 presso la sezione di Mazara del Vallo, a n. 1031 presso la sezione di Castelvetrano ed a n. 390 presso la sezione di Partanna.
Per quanto riguarda il penale monocratico, risultano pendenti 744 procedimenti a Marsala, 879 a Mazara del Vallo, 564 a Castelvetrano e 166 a Partanna.
Il comune di Castelvetrano possiede diversi edifici realizzati su aree confiscate ad appartenenti ad Associazioni mafiose, ove è possibile allocare senza alcun dispendio di risorse economiche sia gli uffici del Tribunale che della Procura della Repubblica.
Castelvetrano è sede di Compagnia dei Carabinieri, Tenenza della Guardia di Finanza, Commissariato di P.S., ed è altresì presente l’Ufficio delle Entrate nonché la Casa Circondariale di recente edificazione, ospitante detenuti condannati con pene definitive che espiano le pene in struttura idonea alla rieducazione degli stessi.
I processi penali aventi ad oggetto reati di cui all’art. 416 bis c.p. che attualmente vengono celebrati davanti al Tribunale di Marsala, riguardano l’associazione mafiosa denominata Cosa Nostra operante nella Valle del Belice, centro costante di riferimento delle attenzioni della DDA di Palermo.
Gli organi del Comune di Salemi sono stati sciolti per infiltrazione mafiosa ed il Sindaco del Comune di Campobello di Mazara si trova allo stato sottoposto alla più grave delle misure cautelari per reati di matrice mafiosa.
I dati rilevati di carattere geografico e giudiziario globalmente valutati e razionalmente coordinati, depongono tutti per un trasferimento della sede centrale del Tribunale Circondariale da Marsala a Castelvetrano.
I criteri oggettivi individuati dalla legge delega per ridisegnare la geografia giudiziaria, dalla estensione terrioriale ai carichi di lavoro, dalla specificità territoriale al tasso d’impatto della criminalità organizzata, applicati al caso di specie, singolarmente considerati e globalmente valutati consentono di ritenere la Città di Castelvetrano come naturale sede del Circondario.
Il mantenimento della sede del Circondario a Marsala, è stato oggetto di un intervento specifico del Ministro, che ha sottolineato le ragioni per cui ha inteso mantenere la sede del Tribunale a Marsala ( impatto della criminalità organizzata e celebrazione di processi a carico di cosche mafiose belicine), nonostante la vicinanza geografica del Tribunale di Trapani.
La scelta effettuata dal Governo non ha tenuto conto di una effettiva riorganizzazione sul territorio degli uffici giudiziari, ma ha provveduto secondo il metodo soppressione-accorpamento.
Il Ministro ha correttamente difeso la trasparenza delle scelte effettuate e si è dichiarata aperta al contributo costruttivo e non demolitivo del Parlamento e di ogni soggetto non animato da interessi particolari e da posizioni pregiudiziali.
Il presente documento si riporta esclusivamente alla incontrovertibile rilevanza e significatività dei dati oggettivi riportati, valutati in modo rigoroso ed ortodosso sulla scorta dei criteri oggettivi e trasparenti individuati dalla legge delega, ai quali il Ministro intende rigorosamente attenersi al fine di evitare arbitri o scelte illogiche ed irrazionali, fondate esclusivamente sul peso politico.
La scelta della sede a Castelvetrano eviterebbe al Ministro ogni interpretazione in deroga ai criteri individuati, soddisfacendoli tutti.
Vale la pena altresì sottolineare, che la soppressione del Tribunale di Sciacca, priverebbe un territorio assai ampio di un presidio di legalità, per cui la scelta di trasferire la sede del circondario a Castelvetrano, oltrechè fondata su criteri oggettivi, potrebbe consentire una riorganizzazione razionale del territorio attraverso l’accorpamento del Circondario della città di Sciacca, o comunque delle città di Menfi, Montevago, Santa Margherita Belice e Sciacca, realtà omogenee e contigue alla città di Castelvetrano ed alla Valle del Belice.
Tali osservazioni appaiono ancora più pregnanti sol che si consideri l’imminente riforma dell’assetto delle province con probabile soppressione di un numero consistente di capoluoghi.
Si auspica pertanto la creazione di un nuovo importante polo giudiziario con sede a Castelvetrano ed in ogni caso il mantenimento della sezione distaccata di Castelvetrano come importante presidio di legalità.
Avvocati di Castelvetrano