«Quando la realtà supera la fantasia. Con l'ultimissima nomina assessoriale, pochi minuti prima della fine del suo governo, Raffaele Lombardo è riuscito a superare se stesso. Ma per fortuna si è finalmente conclusa, con le dimissioni del presidente della Regione, una delle pagine più buie della politica siciliana».
Secondo Bianco «pagheremo per anni il prezzo delle cattive scelte, del non governo, delle degenerazioni, del trasformismo, del clientelismo, persino nelle ultime ore, in un clima da ultimi giorni di Pompei, della giunta Lombardo». «Ora occorre rapidamente una svolta - conclude Bianco - il Pd lavori ad un profilo di governo regionale innovativo e credibile. Si ricerchi un'alleanza tra tutte le forze del centrosinistra e i moderati dell'Udc, coinvolgendo rappresentanti dell'associazionismo e della società civile. La Sicilia ha voglia di cambiare pagina. Rendiamolo possibile»
19,05 - "Con le dimissioni di Raffaele Lombardo si conclude la stagione piu' scura della storia della Regione che ha rappresentato una vera e propria calamita' per il popolo siciliano.
Cinque governi, policromi, in 4 anni e mezzo, 31 assessori, tra politici e tecnici, e una miriade di consulenti strapagati, incapaci, persino di gestire i fondi europei, tutti sotto il rigido controllo del governatore, con il proditorio obiettivo di occupare sistematicamente grandi e piccoli posti di potere". Lo afferma il vicepresidente del Pdl all'Ars, Salvo Pogliese. Con le dimissioni di Lombardo -ha aggiunto- finalmente finisce tutto cio' e la Sicilia riconquista la sua liberta'. Ecco perche' il 31 luglio rimarra' per i siciliani un giorno memorabile".
18,50 - ''La Sicilia e' finalmente libera.
Con le dimissioni di Lombardo si chiude una delle pagine piu' buie della politica regionale e si pone fine ad un sistema clientelare gia' da troppo tempo ramificato e spudorato sino all'ultimo minuto con la nomina dell'Assessore alle autonomie locali''. E' quanto afferma Fabio Giambrone, segretario regionale Idv Sicilia.
''In un momento in cui la Sicilia sembra inabissarsi in una situazione drammatica, - prosegue Giambrone - in cui non si ha neanche una visione trasparente delle sue reali condizioni finanziarie, l'unica cosa certa adesso e' la necessita' di un progetto politico e una proposta di governo per le prossime elezioni regionali, che segni una netta e chiara discontinuita' con la negativa stagione dei governi di Cuffaro prima e Lombardo dopo, stagione caratterizzata - conclude l'esponente Idv - da una inaccettabile questione morale nelle istituzioni e da governi inadeguati politicamente e culturalmente per far fronte alla drammatica condizione sociale ed economica in cui da troppo tempo la Sicilia versa''.
18,20 - Raffaele Lombardo si è dimesso.
"Siamo tutti noi consapevoli che il nostro Paese e la Sicilia vivono un momento critico, subiamo una grave aggressione dell’autonomia siciliana, occorre che il governatore sia libero da ogni vincolo. Io dal 29 marzo 2010, inizio della mia vicenda giudiziaria, non lo sono. Per questo mi dimetto. Ma nel mio passo indietro c’è anche una ragione politica: l’anticipazione delle elezioni potrà consentire un voto libero dai tavoli dei partiti nazionali". Così il governatore annuncia ufficialmente il passo indietro dalla sua carica, e la Sicilia tornerà al voto in ottobre, con ogni probabilità il 28 e 29.
Il leader dell’Mpa lascia dopo quattro anni di presidenza segnata da continui cambi di maggioranza e di assessori. E lo fa travolto dalla vicenda giudiziaria che lo vede coinvolto con la richiesta dei pm della Procura di Catania d’imputazione coatta non solo per voto di scambio ma anche per concorso esterno. "Siamo in un momento difficile, abbiamo incontrato per questo il governo Monti – dice Lombardo – in questi quattro anni abbiamo fatto i conti con molte manovre del governo nazionale che ci hanno imposto dei vincoli stringenti. Il debito pubblico dell’Italia è cresciuto al 120 per cento del Pil, quello della Sicilia è pari al 7 per cento del Pil regionale. In questo contesto registriamo anche una vera e propria aggressione all’Autonomia speciale".
Il governatore attacca quindi i partiti nazionali: "C’è un centralismo imperante che viene imposto alla Sicilia – dice – con discredito delle autonomie locali". Poi si difende sulla vicenda giudiziaria: "In un momento del genere occorre un governatore senza vincoli. Così non è per me dal 29 marzo 2010 (notizia dell’avviso di garanzia che lo riguardava, ndr). Ho subito un’orchestrata fuga di notizie e in questi anni non sono stato mai interrogato. La pubblica accusa ha chiesto l’archiviazione. Io non sono stato ancora rinviato a giudizio. Io voglio difendermi nonostante una sentenza che mi pare già emessa. Io so solo che in questi quattro anni di governo sono stati intaccati gli interessi della mafia". Le dimissioni sono ''una scelta lucida e ragionata'', mentre quella "subita" dagli organi di informazione sarebbe una ''aggressione mediatica criminale''.
"Mi auguro che ci sia una nuova fase legislativa di uomini liberi - ha concluso Lombardo - che sappiano ovviare alla piaga dell'ascarismo e del trasformismo che ha caratterizzato la classe dirigente, una classe politica libera e forte che realizzi l'autonomia." "Dovremo difendere -aggiunge- uno Statuto ottenuto con la passione, con la lotta e con il sangue e praticare l'autonomia con rigore finanziario". Lombardo auspica per le prossime elezioni che si terranno ad ottobre "un'autonomia e nuovo presidente della Regione che sappiano confrontarsi alzando la voce con lo Stato pretendendo che la ferita tra le due italie venga riemarginata dopo 150 anni di sole parole. Che si prenda atto che piuttosto che essere quotidianamente vituperati, ci si liberi da questa palla al piede, ognuno vada per la sua strada con un presidente forte, senza vincoli e riparta con una forte azione di governo".
17,35 - Lombardo annuncerà le sue dimissioni alle 18 e 05. E' stato approvato intanto dall'aula l'assestamento tecnico di bilancio.
17:10 - Il Presidente della Regione Siciliana, Raffaele Lombardo, è giunto all'Ars, dove tra poco dovrebbe intervenire per rassegnare le sue dimissioni. A seguire, conferenza stampa con i giornalisti.
16,40 - Lombardo, il cui intervento in aula non è ancora cominciato, ha nominato un nuovo assessore, Nicola Verruccio, che prende il posto di Caterina Chinnici.
16,20 - Con un colpo di mano durante la riunione dei capigruppo la maggioranza all’Ars ha deciso di votare soltanto l’assestamento del bilancio della Regione, eliminando quindi gli art.3 e 5, riguardanti il mantenimento dei trasporti con le isole minori per i quali erano stati trovati 3 e milioni e mezzo di euro e 10 milioni di euro per i trasporti locali. Una scelta che ha vanificato il lavoro di tutto un mese e soprattutto ha messo in secondo piano le esigenze degli isolani e degli operatori dei trasporti marittimi che già i primi di luglio avevano visto scadere il contratto non potendo più garantire il servizio. Pochi minuti prima delle dimissioni del governatore della Sicilia sono queste le riflessioni dell’Onorevole Paolo Ruggirello, deluso della noncuranza dei colleghi parlamentari nel mantenere la parola e gli impegni assunti. Per questo lancia un appello ai deputati Gucciardi e Marrocco per una congiunta presa di posizione e auspicare almeno nelle battute finali di far valere gli interessi della collettività e non le spinte politiche. L’On. Ruggirello ha già contattato comunque il presidente Lombardo che ha dato rassicurazioni sulla tutela e il mantenimento almeno dei collegamenti con navi Ro.Ro
15,40 - Il presidente della Regione siciliana Raffaele Lombardo incontrerà i giornalisti alle ore 17,30 a Palazzo d'Orleans, nella Sala degli Specchi, a Palermo: si dimetterà davanti all'Assemblea regionale siciliana senza dibattito, ma solo con il suo intervento, come annunciato dal presidente dell'Ars, Francesco Cascio.
''Sarà una nota che scriverò a chi di competenza'' aveva detto nei giorni scorsi il presidente Lombardo.
14,30 - Salta tutto, all'Ars. Alle 16 e 30 Lombardo comunicherà le sue dimissioni, ma l'aula non è
riuscita ad approvare nè la manovra di bilancio nè la spending review per i tagli degli sprechi. Il ‘verdetto’ della conferenza dei capigruppo, che aveva convocato il presidente dell’Ars Francesco Cascio, durata quasi due ore, è stato di mettere al voto in aula un emendamento che rappresenta il “testo secco” dell’assestamento tecnico. In pratica, tutti gli articoli vengono abrogati, esclusi quelli atti a coprire il disavanzo di due milioni e mezzo.
Stamattina due sospensioni della seduta dell’Assemblea regionale, la prima per consentire i lavori della commissione Bilancio, la seconda per convocare quella che Cascio aveva detto sarebbe stata una “urgentissima ma brevissima” conferenza dei capigruppo in torre Pisana, e questo dopo che molti deputati avevano lamentato l’esito inconcludente dei lavori della seconda commissione, dove non si era riuscito a trovare un’intesa sulle uniche due norme che l’Assemblea avrebbe dovuto affrontare oggi, prima che il presidente della Regione, Raffaele Lombardo, ufficializzi le sue dimissioni.
12,30 - I lavori d'Aula sono iniziati alle 10 e 50, ma effettuate le operazioni di rito, il presidente dell'Ars, Francesco Cascio, ha subito sospeso l'Aula fino alle 12.
Lo stop e' dovuto ai lavori della Commissione Bilancio che ha l'arduo compito di licenziare per l'Aula i ddl in materia finanziaria come l'assestamento di bilancio, ma soprattutto la spending review. Atti sui cui il presidente della Regione, Raffaele Lombardo, che oggi alle 16,30 si dimettera' davanti ai siciliani per mezzo del parlamento isolano, ha voluto a tutti i costi che venissero approvati prima delle sue dimissioni. Finito il suo intervento in Aula, Lombardo terra' a Palazzo d'Orle'ans una conferenza stampa.
Ritornando ai documenti finanziari, tenuto conto del tira e molla sulla stesura dei documenti finanziari di queste ultime quarant'otto ore, la mannaia su tagli alle spese certamente sara' piu' ''soft'' del previsto.
Nessun partito intende assumersi grosse responsabilita' in tal senso, soprattutto in vista delle prossime elezioni del 28 e 29 ottobre. La giornata parlamentare e' di certo una delle piu' intense e per certi versi ''calde'' degli ultimi decenni. A conferma di questa atmosfera, l'aria che tira in sala stampa dove ogni ora arrivano giornalisti di testate (carta stampata e Tv) anche internazionali, oltre ovviamente quelle regionali e nazionali. Tra i corridoi di Palazzo dei Normanni, l'atmosfera e' tipica di fine legislatura. La seduta e' stata rinviata alle 12, ma a tutt'ora non sono iniziati i lavori.
All'ordine del giorno, la discussione dei disegni di legge: 1) ''Assestamento del bilanciodella Regione per l'anno finanziario 2012''; 2) ''Norme in materia dientrata.
Finanziamento di leggi di spesa''.
09,00 - Lombardo rassegna questo pomeriggio le dimissioni da presidente della Regione Siciliana.
Il suo governo, dichiara, ha ottenuto importanti risultati, anche se alcune riforme sono ancora sulla carta. A pesare sulla decisione, ammette, anche la sua vicenda giudiziaria, nonché una scelta politica:«Non volevo che la Sicilia fosse merce di scambio negli accordi dei partiti nazionali, un meccanismo che in oltre sessant’anni di autonomia ci ha visti depredati e offesi». E alla vigilia delle dimissioni, ancora scontro all’Assemblea regionale, dove sono state di fatto annullate le ultime nomine della Giunta, quelle per le aziende sanitarie provinciali di Agrigento, Catania, Messina e Ragusa, e quelle per il Cas. Restano da approvare spending review e assestamento di bilancio, che l’assessore Armao ora ha riunito e condensato in un unico testo.
IL COSTO SALATO DELLE DIMISSIONI. Ma quanto costeranno le dimissioni del governatore Raffaele Lombardo e il conseguente stop anticipato della legislatura all’Ars? Fra riforme mancate e privilegi mantenuti, vertenze irrisolte e tagli incompiuti il “conto” è salato: centinaia di milioni di euro, che finiranno nel mare nero dei 90 giorni di traghettamento verso le elezioni. Ci sono ad esempio una lunga serie di tagli che non si potranno più fare. A partire da quello del numero dei deputati regionali: il ddl che prevede la riduzione da 90 a 70 è in itinere fra Camera e Senato, ma difficilmente la riduzione potrà diventare legge prima del voto di fine ottobre. Su un costo annuo di 21
milioni di euro per gli attuali deputati il risparmio per le casse regionali sarebbe di circa 7 milioni, moltiplicato per i cinque anni della prossima legislatura “graziata” dal taglia-onorevoli.
E si rallenta anche il cammino - seppur come “linea di indirizzo” in quanto Regione a statuto speciale - del dl sulla riduzione delle Province. Secondo i parametri nazionali (più di 350.000 abitanti e oltre 3.000 km² di territorio), nell’Isola soppressioni ed eventuali accorpamenti riguardano Caltanissetta, Enna, Ragusa, Siracusa e Trapani. Con buona pace dei relativi risparmi previsti: decine di milioni di euro l’anno. Sempre a proposito di tagli rinviati, c’è anche il mancato recepimento delle norme nazionali sulla riduzione del 20% del numero di consiglieri comunali: secondo le stime di una recente inchiesta del QdS, nell’ultima tornata della scorsa primavera ne sono stati eletti 2.386, ben 845 in più rispetto agli standard indicati da Roma, con un 35% di surplus di poltrone e un costo aggiuntivo di 14 milioni l’anno. Improponibile per tutto il 2012 anche il taglio delle società partecipate della Regione (da 34 a 14 secondo un’ipotesi sul tavolo), con 7.291 dipendenti. E poi il personale: la Regione spende un miliardo di euro l’anno per 20.288 dipendenti, più 639 milioni per i quasi 17mila pensionati, secondo l’ultima relazione della Corte dei Conti. E anche in questo caso il rinvio sine die dell’allineamento agli
stipendi nazionali (e della cancellazione di alcuni privilegi contrattuali e previdenziali) “brucia” un potenziale risparmio di quasi 500 milioni l’anno.
Un altro problema è la spesa dei fondi comunitari. I quattro centri di spesa (Programmazione, Formazione, Risorse agricole, Pesca) hanno certificato l’uso del 19,4% delle risorse 2007- 13 loro riservate, cifra che scende drasticamente al 12% considerando i Fas.
In questo contesto c’è anche la paura che nessuno si occupi con la dovuta attenzione dell’ammonizione del commissario Ue per gli Affari regionali, Johannes Hahn, che ha bloccato 600 milioni destinati alla Regione a causa delle «gravi carenze» nei sistemi di controllo e di comunicazione riscontrate dalle missioni della Commissione in Sicilia a fine 2011.
LA GIORNATA DI IERI. L’Ars con 28 voti a favore e 18 astenuti, ha approvato il rendiconto dell’amministrazione della Regione per il 2011.
Quindi ha dato il via libera ad altri sette ddl esaminati la scorsa settimana: istituzione del garante per l’ infanzia; modifica del regolamento interno dell’Ars; promozione della mutualità volontaria e istituzione dell’albo delle società di mutuo soccorso; norme di modifica alla gestione integrata dei rifiuti; promozione della ricerca sanitaria; istituzione della commissione regionale per la promozione di pari opportunità tra uomo e donna nella Regione; norme per l’ introduzione del quoziente familiare in Sicilia per il quale ha espresso soddisfazione Vincenzo Vinciullo, primo firmatario del ddl.
Quanto alla manovra finanziaria, sembra che si sia imboccata la strada giusta se, come si sta profilando, si arriverà a un testo unico da varare necessariamente entro oggi. Infatti, sostiene l’assessore Gaetano Armao: «Stiamo lavorando per far arrivare in Aula un solo testo che assieme all’assestamento di bilancio comprenda la spending review e alcune norme di entrata e di finanziamento di leggi di spesa». E, intanto, il provvedimento sulla spending review è stato ridotto di venti commi: erano 62, sono 42.