Tra i partiti solo Sel e Fli hanno già i loro nomi.
I primi due a rompere gli indugi sono stati Claudio Fava e Rosario Crocetta. Fava ha l’appoggio di Sel, il suo partito. Crocetta, ex sindaco a Gela, invece, è sceso in campo anticipando le scelte del Pd ed è sostenuto da alcuni movimenti nati nei social network, ma piace a molti
dell’entourage degli autonomisti dell’Mpa che lo ritengono «un candidato forte e indipendente, fuori dagli schemi romani». Tra i democratici s’è proposto anche il senatore Vladimiro Crisafulli.
Se il dialogo con l’Udc andrà in porto, il partito di Bersani potrebbe appoggiare il senatore Gianpiero D’Alia,candidatura non ufficiale, ma
che circola da settimane nei corridoi della politica.
Altro nome forte è quello di Gianfranco Miccichè, leader di Grande Sud, che dopo avere rinunciato a candidarsi cinque anni fa per dare spazio a Lombardo questa volta è intenzionato a non saltare il giro. L’ex forzista protagonista del 61-0 punta a far convergere sulla sua candidatura anche il Pdl, che ancora non ha espresso una propria candidatura pur avendo in ballo più di un nome. Fli ha proposto Fabio Granata, deputato nazionale, molto vicino a Gianfranco Fini, ipotesi accolta finora con non molto entusiasmo dagli alleati. L’Mpa, orfano di Lombardo, ha chiesto a Massimo Russo di candidarsi. L’ex pm, che guiderà come vice governatore la fase di transizione fino alle elezioni regionali di ottobre, non ha ancora deciso se accettare. In corsa c’è invece Nello Musumeci, leader in Sicilia de La Destra di Storace. Tra gli outsider ci sono Gaspare Sturzo, leader del movimento Italiani Liberi e Forti e nipote del fondatore della Democrazia Cristiana don Luigi Sturzo, e Cateno De Luca, fondatore di Sicilia Vera, sostenuto dal “partito della rivoluzione”, da un pezzo del movimento dei Forconi e da Forza Nuova. Sembra ormai sfumata l’ipotesi della candidatura di Antonino Ingroia, corteggiato da Idv: il sostituto procuratore di Palermo ha preferito l’incarico in Guatemala per conto dell’Onu alla poltrona di Palazzo d’Orleans. Benché abbia declinato l’invito a scendere in campo giunto da più parti, il procuratore Piero Grasso piace in modo trasversale.La sensazione è che però finora molti dei nomi che sono usciti finora verranno bruciati, e i giochi cominciano adesso. Udc e Pd convergeranno su un unico candidato (D'Alia o Genovese o lo stesso Crocetta), Sel e Idv e sinistra vedranno di puntare su una loro bandiera (Fava?). Russo sarà il candidato del nuovo polo e Miccichè quello del centrodestra. Si diventa presidente anche con il 30% dei voti....