Informativa
Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy.
Se vuoi saperne di più negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie. I cookie ci aiutano a fornire i nostri servizi.
Utilizzando tali servizi, accetti l'utilizzo dei cookie. Cookie Policy   -   Chiudi
05/08/2012 04:44:23

Sicilia 2012. Pd - Udc, prove di accordo. Pippo Baudo dice no. Crocetta: "Primarie, o è golpe"

«Incontreremo tutti quelli che vorranno incontrarci. Verificheremo chi è disponibile al confronto». In ogni caso, secondo D’Alia, «la decisione sulle alleanze sarà presa entro una decina di giorni». Ma già un primo paletto lo ha messo, escludendo da eventuali alleati i partiti che hanno sostenuto il governo Lombardo: «Il nostro programma segna una discontinuità con quei partiti. Certo, se dovessero condividerlo, bene. Ma ho qualche dubbio».
D’Alia sarà candidato alla presidenza della Regione? «È una domanda a cui non so dare una risposta perché noi candidiamo un programma e una coalizione che su questo programma può fare il bene della Sicilia. I nomi vengono dopo e sono secondari. E poi noi apparteniamo a una tradizione politica che fa sì che non ci siano cavalieri solitari. Vanno costruite squadre di governo e alleanze. Non ci sono uomini della provvidenza. E poi io credo di fare già tanti lavori. È importante arrivare a soluzioni rapide».
D’Alia un percorso preferenziale lo ha già tracciato: «Avvieremo una road map d’incontri con i partiti cominciando con il Pd con cui abbiamo cominciato un percorso di dialogo. Col Pd c’è un buon rapporto, abbiamo cominciato una collaborazione in tante realtà locali. Poi, proseguiremo con altri partiti. Non abbiamo tempi lunghi e ne siamo tutti consapevoli: a partire dagli amici del Pd».

Il segretario regionale del Pd, Lupo, che ha sempre sostenuto l’apertura all’Udc, ha preso la palla al balzo permanifestare la sua soddisfazione per l’apertura di D’Alia: «Apprezziamo l’apertura al dialogo con il nostro partito da parte del segretario regionale dell’Udc, D’Alia. Con l’Udc, d’altronde, abbiamo già condiviso la mozione di sfiducia al presidente della Regione Lombardo, e governiamo insieme diversi Comuni dell’Isola. Continueremo a lavorare affinché l’alleanza unisca i partiti del centrosinistra per un programma di cambiamento della Sicilia».

IL NO DI BAUDO. «Mi hanno chiesto di candidarmi alle prossime elezioni in Sicilia. Me lo ha chiesto il Pd». A rivelarlo ai microfoni di una radio privata è Pippo Baudo: «Mi ha chiamato un mio amico che milita nel Pd, ai massimi livelli, e me lo ha chiesto. Ma gli ho detto di no. Per la prima volta - continua Baudo - dichiaro la mia incompetenza specifica: non saprei governare, e soprattutto non vorrei essere governato da altri, con tutti quei compromessi che ci vogliono in politica. Inoltre - aggiunge Baudo - non è vero che vincerei a mani basse. Comunque, ho sempre votato a sinistra, e adesso voto per il Pd». «La Sicilia - prosegue - ha bisogno di una rivoluzione culturale. Ha professionisti di altissimo livello, docenti, medici e architetti ma non si sporcano le mani facendo politica e l’hanno delegata a questi politici di professione». Chi le piace tra quelli che si sono già candidati? «Crocetta, quello che ha fatto il sindaco di Gela, tutti dicono sia una persona molto intelligente e coraggiosa». Baudo, poi, afferma: «Gasparri è un mio nemico storico. È ovvio che politicamente non la penso come lui, ma non credo sia sufficiente per attaccarmi continuamente. Per fortuna, non c’è più il confino, come ai tempi del fascismo. Gli piacerebbe mandarmi a Ustica. Invece, sono ancora vivo. Certe volte parlo un po’ troppo, non riesco a frenarmi, a volte mi dicono che dovrei morsicarmi il labbro. Però, ormai mi sono liberato di certi freni inibitori".

CROCETTA. Per tagliare il nastro del comitato regionale di “Crocetta presidente”, ha voluto accanto i sindaci di Gela e Vittoria, la principessa palermitana Vittoria Alliata e il segretario dei giovani democratici Marco Guerriero. Nessun big del Pd. Così  l’europarlamentare, ex sindaco di Gela, Rosario Crocetta, ha aperto da via Principe di Belmonte, nel salotto buono di Palermo, il Revolution day proseguito nel pomeriggio a Palazzo Fatta, con gruppi arrivati da tutta la Sicilia per lanciare, «loro, con un’autoconvocazione dal basso e contro le logiche con cui si scelgono oggi le candidature », la sua corsa alla presidenza della Regione. Dal comitato elettorale, Crocetta ha anche dettato le linee essenziali del programma e dei primi 100 giorni. Progetti per il lavoro e «l’avvio grazie alle energie rinnovabili di 24mila posti di lavoro» ma anche per il «taglio agli sprechi e trattenuta delle indennità parlamentari a chi non ha almeno il 51% delle presenze» e regole più severe «per dirigenti e funzionari regionali il cui operato va verificato». Tutto sul doppio binario: antimafia e sburocratizzazione. E l’apertura di due vertenze: «con il governo nazionale per i fondi Fas» e con «l’Europa per il pieno utilizzo dei fondi europei».
Con la nuova sede, il simbolo: rosso e azzurro con un megafono al centro «per dare voce ai siciliani e a chi non ha voce». «La prossima settimana ai sensi dello statuto formalizzerò la candidatura alle primarie – ha detto Crocetta - dopo di ché se il segretario Lupo non darà seguito alla consultazione significa che è un golpista». Una cosa è certa: andrà «avanti comunque. Non posso voltare le spalle alla gente che mi dice di farmi avanti», ha detto. Mostrando i numeri della mobilitazione: «30mila contatti su facebook che a fine agosto saranno 60mila e a settembre 100mila ». E ancora: «25 gruppi locali, decine di sedi fisiche con l’apertura, la prossima settimana, della sede di Catania».
Crocetta ha annunciato il sostegno di Fioroni e Rutelli e del movimento “Io amo l’Italia” di Magdi Cristiano Allam.
E di un codice etico per gli alleati «che esclude la presenza nelle liste anche di semplici indagati per reati di mafia e corruzione». Sel e Idv, «alleati naturali». Dialogo «possibile» con l’Udc. Concetti ripetuti anche nel pomeriggio a Palazzo Fatta davanti a circa 300 persone, molti giovani e simpatizzanti del Pd e di altri partiti.