Lo rende noto l'assessore regionale alle Risorse agricole, Francesco Aiello, che ieri ha presentato alla Procura antimafia di Palermo e alla Procura di Trapani un esposto contro ignoti, certo del fatto che "dietro i tre giorni di incendio della riserva trapanese ci sia una matrice dolosa". Da oggi si potranno nuovamente percorrere i primi sentieri messi in sicurezza dai tecnici dell'Azienda regionale foreste.
Il dirigente generale dell'Azienda, Vincenzo Di Rosa, spiega che "dall'ingresso Nord la riserva sarà aperta da San Vito Lo Capo alla zona di Uzzo, comprese l'omonima caletta e quella di Tonnarella. Dal lato Sud, sarà aperta da Scopello fino a Cala Capreria". La Rosa assicura che "tra qualche giorno, dopo altri lavori di sicurezza, si potrà accedere anche all'area che va da Capreria fino a Cala del Varo. Si potrà tornare a visitare anche il museo della manna".
I percorsi che portano alle altre quattro calette, ma che ricadono in zone accidentate, in forte pendenza ed esposte di conseguenza a erosione e a possibili fenomeni di sgretolamento - aggiunge il dirigente - saranno resi accessibili dopo il periodo delle prime piogge, una volta verificata la tenuta del terreno e l'eliminazione dei detriti accumulati durante le fiamme".
-''E' impensabile che l'azione di alcuni scellerati vanifichi quanto di positivo ha saputo fare l'uomo. Mi riferisco, in particolare, al lavoro svolto dalla Forestale che ha fatto della Riserva una perla nel panorama naturalistico nazionale. L'incendio e' gravissimo per due aspetti: per il danno economico-finanziario e per il danno ambientale''. Lo afferma , a proposito dell'incendio che ha distrutto buona parte della Riserva dello Zingaro, il sindaco di San Vito, Matteo Rizzo.
Il danno ambientale e' sotto gli occhi di tutti, anche se e' ancora da quantificare.
La Riserva dello Zingaro incenerita, pero', potrebbe avere ripercussioni, non immediate ma prossime, anche sul tessuto economico di San Vito Lo Capo che ruota attorno al binomio ''spiaggia e Area protetta''.Il sindaco ha chiesto la convocazione di una conferenza dei servizi ''per fare il punto della situazione''. ''Riaprire la Riserva in tempi brevi, anche se ovviamente per rendere lo Zingaro fruibile ai visitatori occorre fare delle attente valutazioni sulle condizioni di sicurezza, è un bel passo in avanti - dice il presidente della Pro Loco di San Vito Lo Capo, Ninni Ravazza - perche' bisogna subito voltare pagina e ricominciare tutto daccapo".. Ravazza rivela un dato assai significativo: ''Il 75 per cento dei visitatori che si rivolgono all'Ufficio turistico chiede della Riserva dello Zingaro che e' un importassimo luogo di richiamo, attorno al quale ruota, peraltro, una fetta di economia legata alle escursioni in barca. Un altro danno, in questa direzione, e' il divieto di navigazione entro i 50 metri dalla costa dell'Area protetta che ha messo in ginocchio il settore in questione. Le gite a Makari o a Cofano, per quanto suggestive possano essere, sono poco appetibili ai turisti che vogliono andare allo Zingaro''.
Soddisfazione per la riapertura dell’area protetta, meta di numerosi turisti italiani e stranieri, è stata espressa da più parti. Per il sen. Antonio d’Alì, presidente della Commissione Ambiente del Senato «I danni sono stati enormi ma la rapidità con cui si è tornati all’operatività della riserva è una ulteriore riprova della efficacia e della competenza dell’Azienda forestale. Torno a ribadire il mio
appello perché vi sia una grande affluenza di solidarietà da parte di tutti». Il presidente della Provincia Mimmo Turano spera «che fatti di questa natura non abbiano più a ripetersi» e auspica «che la magistratura possa individuare i colpevoli del disastro dei giorni scorsi».
Il sindaco di Erice Giacomo Tranchida, invece, ha espresso preoccupazione per la «mancata retribuzione dallo scorso mese di giugno dei forestali» e per il fatto che «n eventuale fermo delle attività antincendio possa lasciare sguarnita l’attività di vigilanza e pronto intervento
sul sopravvissuto patrimonio arboreo di Monte Erice».