E il conseguente notevole aumento (+ 66%) della tassa per il servizio di raccolta. «Nell'arco di pochi anni - scrive Gandolfo in una nota con cui chiede la convocazione di una seduta «aperta» di Consiglio per affrontare la questione - si è avuto quasi il raddoppio dei costi per il servizio di raccolta. Si è passato, infatti, dai 7 milioni di euro del 2007 agli attuali 13 milioni. In tutti i paesi civili - prosegue - la spazzatura è una risorsa e non un costo. Nei paesi civili non ci sono più i cassonetti. E' previsto un incentivo alla raccolta differenziata attraverso microchip, con la tarsu che viene calcolata soltanto sul conferimento dell'indifferenziata». Chi gestisce la raccolta, dunque, dovrebbe incassare cifre consistenti, tali da consentire di abbassare la tassa. Michele Gandolfo, che non esclude la possibilità di invocare l'istituzione di una commissione d'inchiesta consiliare per fare luce sulla gestione dei rifiuti, chiede che alla seduta aperta dell'assemblea di Palazzo VII Aprile vengano invitati anche i vertici dell'Ato Tp2, società attualmente in fase di liquidazione.