«Non ci saranno assessori indicati da forze politiche — dice — potranno avere tessere di partito, ma a loro non chiederò per chi hanno votato». In squadra Costa, medico, che avrà la delega alla Sanità: «Eliminerò il ticket per la fasce deboli che impedisce ai cittadini un loro diritto, quello alla cura». I Beni culturali andranno all’attore Bruschetta, noto al grande pubblico per la fiction “Boris”: «Cercherò di fare sistema — dice — mettendo in rete i musei, garantendo accoglienza piena ai turisti e cercando di aprire ai privati. Cambierò anche la Film commission e Cinesicilia, che oggi servono solo a dare pochi spiccioli a pioggia». Altra delega
pesante è quella alla Formazione che andrà alla docente catanese Fassari, che dà assicurazioni agli 8 mila lavoratori del comparto: «Occorre cambiare il sistema, ma dando certezze a queste persone», dice. In giunta anche l’avvocato Adriana Laudani, che ha assunto la difesa delle vittime della mafia, dal primo maxi processo per la famiglia del generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, al processo per l’omicidio del giudice Chinnici. Quinto assessore il docente Nivarra, che si è battuto per la ripubblicizzazione dell’acqua. Fava lancia poi una sfida: «I candidati dicano chi li finanzia, io sto spendendo appena 60 mila euro. E loro?».