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07/10/2012 08:24:06

Alonso fuori in Giappone. Vince Vettel davanti a Massa e Kobayashi

Pochi attimi fatali che hanno interrotto in un momento delicatissimo della stagione la striscia di episodi di gara favorevoli che hanno aiutato lo spagnolo nella scalata alla classifica del Mondiale. Che oggi, dopo il trionfo di Sebastian Vettel davanti a Felipe Massa e Kamui Kobayashi (per la gioia del pubblico locale) dice Alonso 194 e Vettel 190. Quattro punti che a 5 gare dalla fine non vogliono più dire niente. E che in termini generali, invece, rappresentano un duro monito per la Ferrari, chiamata ora come non mai a uno sforzo decisivo: dare allo spagnolo una vettura che come minimo non gli costi sempre una sofferta qualifica (con annesse partenze in mezzo al traffico).

 Si potrebbe parlare di sfortuna, ma sarebbe riduttivo e intellettualmente disonesto visto che nelle gare precedenti la dea bendata una buona mano l'aveva data, pensando ai ritiri di Vettel a Monza e a quello di Hamilton a Singapore, ad esempio. La Ferrari si è dunque giocata il bene più prezioso che aveva, il jolly dei 29 punti di vantaggio e ora deve riorganizzarsi in vista della Corea di settimana prossima. Pensando che nulla è ancora perduto e che la F2012 in gara è meno peggio di quanto possa sembrare. Come dimostra quel secondo posto di Felipe Massa, autore di una bellissima gara che potrebbe anche valere il rinnovo del contratto.

 La vittoria è andata a uno scatenato Sebastian Vettel che, va rilevato, da Spa a oggi ha inanellato due vittorie, un secondo posto e lo sfortunato ritiro per un problema tecnico a Monza quando era in ottima posizione. La reazione della Red Bull c'è stata, la vettura è migliorata, il campione del mondo ci ha messo del suo. I soli 4 punti di svantaggio da Alonso testimoniano più di tutte le parole la qualità della rimonta. Il testa a testa con la Ferrari vede ora chiaramente favoriti i campioni in carica, apparsi sicuramente più "evoluti".


 Nel dopo gara le parole di Alonso in tv sono state abbastanza pesanti: "Dobbiamo lavorare, da 5-6 gare la macchina è sempre la stessa". Un primo vero momento di amarezza (più che comprensibile) per la dura botta subìta: perdere 25 punti in un colpo solo è molto triste. Ma sulla strada per l'albergo lo spagnolo si è subito ripreso via Twitter: "Ieri la bandiera gialla in qualifica, oggi la foratura, che sfortuna con Kimi. Ora sotto con tutti i nostri sforzi per la Corea!". E ancora: "Che stupende 5 gare ci aspettano: se il nemico pensa alla montagna, attacca via mare. E se pensa al mare, attacca dalla montagna".

LA GARA — Vettel, autore della pole, non ha avuto problemi particolari. Alla prima curva non c'è stato infatti solo il tocco di Kimi su Alonso ma anche quello, più fragoroso, di Romain Grosjean (tanto per cambiare) ai danni di Webber, praticamente speronato dal francese che si è beccato altri 10 secondi di penalità. Lo scompiglio che ne è seguito ha fatto entrare la Safety car dopo la quale sono salite in cattedra le due Sauber di Perez e Kobayashi oltre alla Ferrari di Massa. Con loro anche le due McLaren e Raikkonen. Perez si è poi autoeliminato con un azzardato tentativo di sorpasso ad Hamilton al tornantino: per il messicano testacoda e ritiro nella sabbia, non una bellissima figura davanti ai nuovi datori di lavoro di Woking. Vettel, che lo scorso anno in Giappone ha festeggiato il suo secondo titolo, ha effettuato la sua sosta mantendendo una decina di secondi di vantaggio su Massa e poi si è diretto verso la vittoria tenendo la testa anche dopo il secondo pit stop. Tra sette giorni la Corea, un finale di stagione e una classifica da togliere il fiato.

 

Da Gazzetta.it