Il fondo di riserva della Provincia è stato prosciugato. I consiglieri hanno chiesto - invano - al commissario Giammanco di ritirare le delibere contestate, ma il commissario ha fatto sapere di non potere fare nulla perchè si tratta di atti "formalmente legittimi". Ma un'ombra di pesante irregolarità sulle delibere di Turano viene ora da una nota dell'ufficio legale della Provincia. L'avvocato Diego Maggio, dirigente dell'ufficio, ha esaminato le delibere ed i regolamenti, ed è stato categorico: non ci sono possibilità di utilizzare i soldi dei fondi di riserva per finanziare sagre (anche inesistenti) o tornei di calcetto, ma il fondo di riserva serve per le spese straordinarie. Scrive Maggio: "Le cause che giustifichino il prelevamento di risorse economiche dal fondo di riserva vanno individuate nella possibilità che nel corso della gestione si verifichino esigenze straordinarie di bilancio o le dotazioni degli interventi di spesa corrente si rivelino insufficienti (art. 166 D. Lgs. 267/2000). L’accertamento della sussistenza di tali (alternative) ipotesi, costituisce quindi condizione di legittimità delle deliberazioni che dispongono tali prelievi (art. 166 T.U.E.L.): 1) finanziamento di esigenze straordinarie di spesa: maggiori o nuovi interventi da collocare in bilancio, sia di parte corrente che in conto capitale; 2) integrazione degli interventi, iscritti nella parte corrente del bilancio, allorché essi si dimostrino insufficienti. Pertanto, ogni diverso utilizzo del fondo di riserva (cioè uno sviamento dalle finalità che la legge assegna allo strumento, ovvero la mancanza di una delle due condizioni che giustificano l’attingere ad esso) determinerà l’illegittimità del prelievo".
Maggio fa riferimento all'articolo 13 del Regolamento di contabilità della Provincia Regionale di Trapani (oltre che dall’art. 166 del D. Lgs. N. 267 del 2000). Era stato il presidente del consiglio provinciale, Poma, a chiedere al dipendente Settore Legale di fornire parere sulla normativa disciplinante l’utilizzazione del fondo di riserva a seguito dei dubbi, oltre alle forti critiche, mossi da quasi tutti i gruppi politici nei confronti dell’ex Presidente Turano e della sua Giunta sulla opportunità ma soprattutto sulla regolarità di procedere, nell’ultima riunione prima delle dimissioni tenuta il 30 agosto scorso, all’adozione di provvedimenti che hanno stabilito la concessione di contributi ad associazioni ed enti vari.
Il parere di Maggio ha provocato l’immediata reazione dei Consiglieri Provinciali. Per Santo Corrente (Insieme per la Provincia) "è stata confermata l’illegittimità dei prelievi operati dalla Giunta nella sua ultima seduta perché la concessione di contributi non rientra nelle fattispecie indicate dalla legge e dal regolamento di contabilità". "L’unica esigenza straordinaria – ha sottolineato Corrente, che ha anche ribadito la richiesta di invio degli atti alla Procura presso la Corte dei Conti – era quella che aveva l’ex Presidente Turano di dar vita a provvedimenti a scopo elettorale in quanto avrebbe dovuto dimettersi e candidarsi alle regionali di fine ottobre".
Per Francesco Cucchiara (PD), "il Consiglio Provinciale deve esprimere tutta la propria indignazione per quello che si è verificato e che sta sottoponendo l’Ente ad una vera e propria gogna mediatica a livello nazionale (giornali e televisioni) che sta facendo di tutta l’erba un fascio, mentre il Consiglio non c’entra nulla con le decisioni della Giunta ed anzi è stata proprio l’Aula a mettere sotto la lente d’ingrandimento ciò che ora è stato confermato dal Settore Legale, e cioè che i prelievi dal fondo di riserva sarebbero illegittimi ed a nulla valgono le rassicurazioni fornite dal Commissario Straordinario che non ha potuto approfondire la lettura degli atti". Anche Cucchiara ha chiesto che tutta la documentazione venga ora trasmessa alla Procura presso la Corte dei Conti; inoltre ha sollecitato il Segretario Generale dell’Ente per un intervento in sede di valutazione del raggiungimento degli obiettivi da parte di quei dirigenti che avrebbero espresso il loro parere sui prelievi con leggerezza. Per Francesco Cucchiara, infine, per il quale tutto era stato preordinato, "la Giunta Turano il 30 agosto scorso ha consumato la vergogna più grossa dalla istituzione della Provincia in poi".
Per il capogruppo del PD, Salvatore Daidone, "l’azione di controllo amministrativo del suo partito sull’attività dell’ex Giunta-Turano non si ferma certo qui ma proseguirà anche nei prossimi mesi fino all’ultimo giorno di validità del mandato ricevuto dagli elettori". Daidone, inoltre, ha chiesto che il Commissario Straordinario dell’Ente trovi lo spazio per prendere parte a qualche seduta del Consiglio in quanto, "esercitando le funzioni di Presidente della Provincia, non può non confrontarsi con i gruppi politici quanto meno sulle questioni più importanti". "In questo quadro – ha sottolineato il capogruppo del PD – la nota con cui la Dott.ssa Giammanco ha recentemente comunicato la sua impossibilità ad essere presente in aula lascia l’amaro in bocca".
Per il Vice Presidente Giuseppe Ortisi, per il quale il parere fornito dal Dirigente dell’Avvocatura è molto chiaro, "il Consiglio Provinciale non ha ancora espresso fino in fondo l’indignazione per quell’ultima seduta in cui la Giunta-Turano ha dilapidato il fondo di riserva". Proprio alla luce del pronunciamento del Settore Legale, Ortisi si è inoltre chiesto "come abbia fatto il Commissario Straordinario a giudicare legittime le deliberazioni del 30 agosto".
Infine, il Consigliere Maurizio Sinatra, che di Turano è compagno di partito..., ha espresso, tra l’altro, forte preoccupazione per il fatto che "ancora oggi non si adottano i necessari ed opportuni provvedimenti per evitare che quella notte del 30 agosto si traduca in un default finanziario per l’Ente Provincia nonché in un trauma giudiziario per tutti". A giudizio del capogruppo dell’UDC, infatti, la nota del Settore Legale precisa le modalità di utilizzo del fondo di riserva ed è allarmante il ritardo con cui il Commissario Giammanco sta provvedendo all’esame di quegli atti. Questo ritardo, per Sinatra, gioca anche contro il Consiglio che del dovere di vigilanza deve farne una priorità