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09/10/2012 04:51:39

Banca Intesa: "Noi non sosteniamo Miccichè". Crocetta: "Manteniamo lo Statuto speciale"

«Intesa San Paolo svolge il proprio ruolo e esercita le proprie funzioni con modalità assolutamente apolitiche. Ciò vale certamente anche nel caso delle elezioni regionali siciliane. Pertanto, ipotesi di interventi dell’Istituto a sostegno di esponenti politici sono prive di qualunque fondamento ». A suscitare clamore erano state le parole pronunciate da Gianfranco Miccichè, nel corso di una conversazione informale a casa sua (filmata a sua insaputa), che parlando delle sue relazioni personali a livello nazionale ed internazionale, aveva parlato del fratello, Gaetano, «numero uno di Banca Intesa che se c’è un problema finanziario della Regione non è che prende i soldi dal cassetto e me li dà, ma certamente mi può mettere attorno ad un tavolo con cinque persone con le quali trovare le soluzioni adeguate». Attorno a questo ragionamento si è sollevato un vero e proprio vespaio di critiche che Banca Intesa ha così voluto spegnere.
Ma tanto basta a Rudy Maira, coordinatore regionale di Cantiere popolare, per definire Miccichè «novello Giufà». Ed ha aggiunto: «Il leader di Grande Sud inguaia il fratello, patron di Intesa San Paolo e con la stessa millanteria usata con Romano. Ma quali relazioni? Quali entrature? Miccichè Gianfranco si rivela anche stavolta un bluff». Il video che riprende Miccichè mentre parla a ruota libera sulle strategie politiche ed elettorali, è stato riproposto dal candidato di Udc e Pd, Rosario Crocetta, a Palermo. Video in cui Miccichè sostiene di avere detto al senatore Firrarello (Pdl) e a Saverio Romano (Cantiere popolare) che con lui presidente della Regione la mafia non entrerà nell’amministrazione e che, se utili, i termovalorizzatori si possono realizzare purché non ci sia di mezzo la mafia. Ma era ancora il mese di agosto e Miccichè non immaginava neanche che avrebbe rotto definitivamente con Berlusconi e che sarebbe stato alleato di Lombardo il quale ha
preteso che dal programma di governo fossero esclusi i termovalorizzatori. Vicenda sulla quale è intervenuto anche il senatore Domenico Nania: «I sondaggi non quadrano e per Miccichè e Crocetta tutto fa brodo». Ma per il portavoce di Grande Sud, Eusebio D’Alì, «sono tutte chiacchere pretestuose. Dal video rubato emerge chiaramente che Miccichè è contro la mafia in tutte le sue forme. Crocetta e i suoi alleati se ne facciano una ragione. Non abbiamo nulla da spartire col Pdl e le sue appendici».

Nessun leader di partito è salito sul palcoscenico del Teatro Politeama per invitare gli elettori a votare Crocetta. Invece, è stata data la parola all’economista
Maurizio Caserta, all’imprenditore Salvatore Martorana e al presidente del Forum delle famiglie, Giovanni Mangano. Poi, la scena è stata tutta per il candidato alla presidenza della Regione che si è detto in disaccordo con quanti sostengono che bisogna abolire lo Statuto speciale. «Questa è la terra di Falcone e Borsellino - ha detto Crocetta - Giuseppe Impastato e Felicia, Placido Rizzotto. Basta dire che siamo una terra irredimibile, non lo accettiamo. Lo Statuto finora è stato usato
dalla mafia, noi invece useremo l’Autonomia per la crescita dello sviluppo. Basta con la vecchia politica, la nuova Regione sarà più snella». Ovviamente,
non sono mancate frecciate contro i suoi competitori Musumeci e Miccichè. 

Intanto, Nello Musumeci, sostenuto da Pdl, Cantiere popolare e Riformisti liberali, ha incassato l’appoggio di Domenico Scilipoti: «L’importante è sostenere con forza la candidatura di Nello Musumeci a presidente della Regione e restituire dignità e trasparenza ad una Regione per troppo tempo malgovernata».
Anche l’Adc di Francesco Pionati ha rinnovato il suo sostegno a Musumeci.