E’ durata 71 giorni l’attesa dei volontari WWF che presidiavano il nido e del personale della Capitaneria di Porto di Mazara del Vallo, intervenuto prontamente sul posto, hanno potuto assistere all’eccezionale evento. La nidificazione era stata rilevata infatti lo scorso 2 agosto.
“Un evento eccezionale” ha dichiarato Polo Casale responsabile del Progetto Tartarughe di WWF Italia “che lascia ben sperare e conferma la necessità di continuare nell’impegno per la tutela delle tartarughe marine nel Mediterraneo”.
Il nido dal momento del ritrovamento è stato monitorato dai volontari del WWF del “Progetto Tartarughe” con la collaborazione della Capitaneria di Portodi Mazara del Vallo e della Ripartizione Faunistico Venatoria di Trapani.
“Un sincero ringraziamento” ha dichiarato il Presidente dell’ Associazione WWF Val Di Mazara Salvatore Rallo “va a tanti nostri concittadini, all’Associazione Volontari di Protezione Costiera Ambientale di Mazara del Vallo, all’Associazione Nazionale Vigili del fuoco in Congedo e a tutti coloro si sono adoperati per la tutela del nido”
LA CARETTA IN ITALIA E IL NETWORK TARTARUGHE DEL WWF
La tartaruga marinaè tra i tesori più preziosi del nostro mare. Delle 7 specie di tartarughe marine che vivono nei mari di tutto il mondo, laCaretta caretta, la tartaruga verde (Chelonia mydas) e la tartaruga liuto (Dermochelys coriacea) frequentano anche il Mediterraneo, che ogni anno ospita circa 7.200 nidi. Sulle spiagge italiane si contano circa 30-40 nidi di Caretta caretta ogni anno, concentrati in Calabria e Sicilia. Ma oggi tutte e sette le specie sono considerate a rischio estinzione e la causa principale è l’impatto con le attività umane, a partire dalla pesca accidentale. In tutto il Mediterraneo si stima che ogni anno più di 130.000 tartarughe vengano catturate accidentalmente negli attrezzi da pesca, di cui oltre 40.000 non sopravvivono. Mentre in Italia la pesca accidentale colpisce più di 20.000 esemplari all’anno. A queste vanno aggiunte le migliaia di tartarughe che ingoiano sacchetti di plastica scambiandoli per meduse, che vengono colpite dalle imbarcazioni mentre galleggiano per scaldarsi al sole, i piccoli appena nati che finiscono sulle strade disorientati dalle luci artificiali di coste sempre più urbanizzate, i nidi distrutti dai mezzi meccanici utilizzati per la pulizia delle spiagge e da un’attività turistica incontrollata.
Per questo il WWF, da oltre vent’anni ha creato uno speciale “network tartarughe” - in tutto 20 centri lungo le coste italiane, tra cui i centri recupero del WWF- che lavora insieme agli operatori del mare, i pescatori, università e centri di ricerca, istituzioni e una nutrita squadra di volontari, turisti e bagnanti che ogni anno si attivano in prima persona per proteggere le tartarughe marine, dal momento della deposizione fino alla loro vita in mare.
Sul sito http://mediterraneo.wwf.it/ è possibile seguire il viaggio di cinque tartarughe Caretta caretta (Billo, Pepe, Caramelle, Fulmine e Carletta) che durante l’estate sono state liberate in mare dal Golfo di Manfredonia dotate di radio trasmittenti satellitari per individuare le aree più frequentate, e che meritano quindi una particolare attenzione per la conservazione della specie.
Il progetto è stato realizzato dal WWF grazie al contributo di Coop e alla collaborazione tra “Centro Cultura del Mare” A.P.S, i pescatori e La Lega Navale di Manfredonia, nell’ambito della Turtle Summer WWF, l’iniziativa estiva del Progetto Tartarughe WWF che ha animato le coste italiane di iniziative speciali, attività sulle spiagge, campi di volontariato e vacanze, per coinvolgere tutti gli attori e gli amanti del mare (pescatori, istituzioni, cittadini e naturalmente bambini) nell’azione di tutela di questi affascinanti rettili del mare. Tra i pezzi forti, la mostra itinerante con i modelli di tartarughe marine in 3D realizzata da WWF e Coop grazie al successo dell’album di figurine sugli animali “Il giro del mondo in 180 figurine” (oggi anche sito interattivo per i più piccoli su www.ilgirodelmondo.net ) .