Informativa
Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy.
Se vuoi saperne di più negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie. I cookie ci aiutano a fornire i nostri servizi.
Utilizzando tali servizi, accetti l'utilizzo dei cookie. Cookie Policy   -   Chiudi
16/10/2012 04:55:38

La Provincia di Trapani e la tutela nei processi di mafia. Dure reazioni. Turano: "Mascalzonata contro di me"

La cosa comporta, carte alla mano, il venir meno della rappresentanza della Provincia nei processi in cui la stessa è parte lesa (sarà necessaria un'apposita decisione di Giunta di volta in volta) e secondo alcune interpretazioni metterebbe a rischio la stessa tutela nei processi in corso, che sono cinque, tra cui alcuni importanti processi di mafia.

Per Giovanna Marano, candidata Presidente regionale della sinistra, è un "atto inquietante". «Mi chiedo - continua - quale sia la coerenza dell’Udc siciliana che a parole sventola la bandiera della legalità e nei fatti sostiene un candidato che si è macchiato di un atto gravissimo, avere ritirato un’istituzione di un territorio difficile come quello trapanese dai processi per mafia. Turano dovrebbe ritirarsi dalla corsa alle Regionali».

«Se la Provincia ha scelto di non costituirsi parte civile ai processi di mafia perchè non ha i soldi per pagare gli avvocati, Idv è disponibile a farsi carico di queste spese», ha detto ieri il leader di Idv, Antonio Di Pietro, intervenendo a Palermo per l’apertura della campagna elettorale. E anche Sel aveva rincarato la dose. «La scelta della Provincia di ritirarsi dalla costituzione di parte civile in importanti processi di mafia, mette in imbarazzo le istituzioni», ha detto Erasmo Palazzotto, segretario regionale di Sel che ha definito «imbarazzante anche il silenzio di Crocetta su questa vicenda».

Turano ha  replicato: «Le delibere con cui si autorizza la costituzione di parte civile contro il gotha della mafia trapanese portano tutte la mia firma. E nello specifico riguardano quelle contro Mazzara e Virga nel processo Rostagno e quelle contro Matteo Messina Denaro più 18. E faccio presente che la mia firma è in calce come proponente e presidente di Giunta».

Turano dice che l'interpretazione che si dà del nuovo regolamento è forzata: «Io ho soltanto modificato il regolamento per adeguarlo a un parere da me richiesto alla Corte dei Conti circa le liquidazioni delle parcelle. Vi erano delle voci di spese illegittime che non avevano motivo di esistere ».  L'ex Presidente si riferisce ai compensi chiesti dagli avvocati della Provincia per il pagamento delle spese sostenuti, e che la Provincia contesta (sono poche migliaia di euro) e che sono all'origine della modifica del regolamento dell'ente. Sbaglia però quando parla di "spese illegittime", perchè vero è, come riportato correttamente da www.marsala.it, che la Corte dei Conti ha dato ragione, in un parere, a Turano, ma è anche vero che il Giudice del Lavoro si è pronunciato in favore delle pretese degli avvocati. 

«Voglio ricordare ai tanti soloni dell’ultima e dell’ultimissima ora - continua Turano - che la delibera per la costituzione di parte civile della provincia contro Messina Denaro, e firmata dal sottoscritto, porta la data del 4 maggio è evidente che l’avvocatura della provincia continuerà a costituirsi parte civile contro la mafia, dato che cura tutti gli aspetti legali in cui è coinvolto l’Ente».

Ancora: «Contro di me è in atto una squallida mascalzonata politica che ferisce per la strumentalità con cui è orchestrata ma che per fortuna non può cambiare le carte in tavola. Pensavo di essere difeso e non di essere isolato».

Intanto, sempre sull'avvocatura, si apre un altro fronte polemico, che riguarda la mancanza di finanziamenti in bilancio denunciata dai mebri dell'avvocatura provinciale. Sulla questione delle risorse è intervenuta il commissario straordinario della Provincia Luciana Giammanco dicendo che  «che non sarebbero state rispondenti a quanto richiesto dal settore legale, tanto che quest’ultimo non avrebbe più potuto procedere alle spese per le attività d’ufficio con conseguenti danni erariali". Ha precisato che «il settore legale con nota del 24 settembre a firma del dirigente, avv. Diego Maggio, ribadiva «solo un intento cautelativo e di impulso collaborativo rivolto al Consiglio ad intraprendere le necessarie iniziative di raccordo con il vertice di Governo affinché le nostre e vengano considerate nell’ambito
delle variazioni di bilancio".