E' certo un uccello immortale, vive al di là del cielo.
E le pioggie le rovescia la Sua ala gocciolante, e i raggi della luna vengono dai Suoi occhi.
Passai poco oltre e udii un loto dire:
Colui che creò il mondo e lo governa, Egli sta in equilibrio su uno stelo,
Perchè io sono fatto a Sua immagine, e tutti questi flutti risonanti
Altro non sono che una goccia d'acqua che scivola tra i suoi petali immensi.
Poco più avanti nell'oscurità un daino levò gli occhi
Traboccanti di luce stellare e così disse:
Colui che lasciò la Sua impronta sui Cieli
E' un daino tenero; come avrebbe potuto, altrimenti,
Pensare una creatura così triste e soave, tenera come me?
Passai poco oltre appena, e udii il pavone dire:
Colui che creò l'erba e i vermi, e rese le mie piume così gaie,
Egli è un pavone immenso, e per tutta la notte agita su di noi
La sua languida coda, accesa da miriadi di punti luminosi.
(William Butler Yeats)
da «Scorciatoie» (1889)