La biologa marina Tiziana Russo e il biologo Davide Barbaro hanno prima presentato i risultati di due importanti tesi di laurea e di Master RAIN (Restauro Ambientale e Ingegneria Naturalistica) dell’Università di Palermo sulle dune e in particolare su quelle di Torrazza ai professionisti che comprendevano anche agronomi, forestali, paesaggisti e ingegneri ambientali. Si sono effettuati confronti con casi simili internazionali (Albufeira in Spagna), i primi in Sicilia (Balestrate, Randello), gemellaggi possibili (foce dell’Acquicella a Catania) si è poi dimostrato come bastasse poco (chieder al traffico la strada che tranciava la spiaggia e protegger dal calpestio per la ripresa floristica le 11 aree studio) per ottenere grandi risultati.
Non si sono però limitati a studiare e dibattere, perché poi, sino al tramonto hanno lavorato per effettuare interventi di manutenzione delle opere in legno, canne e foglie di palma nelle 11 aree di studio. Hanno poi ricostruito quelle delimitazioni che il vandalismo aveva distrutto e sostituito quelle piante estirpate da insensibili bagnanti.
Hanno poi proceduto al monitoraggio vegetazionale a 5 mesi dalla realizzazione. Ben 23 le specie ritrovate: molte di più rispetto alle 6 iniziali di giugno! Alcune di queste di grande interesse floristico: soprattutto specie prioritarie comunitarie come il Pancratium (giglio marino).
Ognuno di loro ha poi messo a dimora in una micro riserva una pianta di Glacium Flavum e Limonium sp. di grande importanza ecologica per il sito perché prodotte appositamente da REAM, un vivaio specializzato di Caltanissetta, proprio a partire dai semi di piante di Torrazza.
La giornata si è conclusa con la consegna degli attestati di partecipazione, validi per l’aggiornamento professionale e con la foto ricordo ad abbracciare un’area ripristinata e promettendosi di ritornare. Ma con l’auspicio di poterla ripetere con il Comune di Petrosino al quale è stato presentato un progetto di utilizzo a scopi scientifici della struttura rimovibile già patrocinato da importanti enti quali, oltre l’AIPIN, organismi di cooperazione internazionale, l’Accademia Nuad Bo Rarn, l’Associazione il Mirto Verde, la Riserva dei Gorghi Tondi a Mazara interessata per l’endemica tartaruga palustre, e persino il CNR.