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15/11/2012 05:24:28

Comuni morosi, operai non pagati: esplode in Sicilia la bomba rifiuti

Una situazione esplosiva - e non è la sola - di cui adesso dovrà occuparsi anche il nuovo presidente della Regione Siciliana, Rosario Crocetta, che eredita da Raffaele Lombardo l’incarico di commissario straordinario per l’emergenza rifiuti, in scadenza a fine anno. Nell’Isola il sistema è al collasso e il passaggio alle Srr (Società di regolamentazione dei rifiuti), che in base alla legge di riforma del settore devono sostituire dall’1 gennaio 2013 i vecchi Ato, è in salita. Sono solo 6 su 18 le Srr costituite con atto notarile in tutta la Sicilia, ma soprattutto non ci sono i tempi tecnici per portare a termine entro fine anno le gare d’appalto per l’affidamento ai privati del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti.
A lanciare il grido dall’allarme è la Fit-Cisl Ambiente: «Il momento è particolarmente delicato - afferma il segretario regionale Dionisio Giordano -. La “bomba” igienico-sanitaria è già scoppiata e la fine dell’anno si preannuncia a tinte fosche. Anche perché il soggetto attuatore per l’emergenza rifiuti ha
quasi prosciugato i suoi fondi e, pur continuando ad avere poteri sostitutivi, ha risorse limitate per ristorare economicamente le ditte che non vengono pagate
dagli Ato».
Conferme arrivano pure dallo stesso soggetto attuatore: «Il ministero dell’Economia - riferisce l’ingegnere Maurizio Norrito - non ci ha dato nemmeno un euro, abbiamo lavorato solo con anticipazioni della Regione. Le risorse in nostro possesso sono limitate».
Risultato? Le aziende non possono erogare gli stipendi ai lavoratori e, a causa dei mancati introiti, hanno fatto scattare una valanga di licenziamenti.

Se finora gli Ato rifiuti hanno accumulato debiti su debiti, le cause vanno ricercate a monte. E cioè nella riscossione della tassa sui rifiuti solidi urbani (Tarsu) o della tariffa d’igiene ambientale (Tia).
In Sicilia mediamente viene incassato solo il 40% dei tributi iscritti a ruolo.

Il monitoraggio, condotto dall’Osservatorio regionale sui rifiuti, si riferisce al biennio 2009-2010. Si tratta della “fotografia” ufficiale più aggiornata delle perdite che hanno fatto sprofondare il settore rifiuti in una crisi economico- finanziaria da cui non è facile uscire.
«I sindaci - ammonisce Dionisio Giordano, segretario regionale Fit-Cisl Ambiente - devono mettere in atto una vera lotta all’evasione e all’elusione. Se i Comuni non riescono a riscuotere i tributi, il sistema andrà sempre in tilt».
Ne sanno qualcosa i privati che hanno vinto gli appalti banditi dagli Ato.
Ecco perché Rossella Pezzino, presidente del comitato delle imprese d’igiene ambientale della Sicilia, ha già scritto una lettera al neopresidente della Regione che, dopo la proclamazione, acquisirà pure i poteri di commissario per l’emergenza rifiuti. L’obiettivo comune è evitare la paralisi del settore.
Ma non è tutto. Il passaggio dagli Ato (che per legge vanno chiusi il 31 dicembre) alle Srr è ancora pieno d’incognite.
I nodi potrebbero venire al pettine se entro fine anno non dovessero essere costituite tutte le 18 Srr (al momento ne sono “nate” 6). Di sicuro, le gare d’appalto per l’affidamento dei servizi partiranno non prima di giugno 2013. Nelle more, le Srr potranno però adottare tutti gli strumenti possibili per garantire la continuità dei servizi, ad esempio le proroghe dei contratti in essere o trattative private.
Preoccupazione pure per il passaggio del personale Ato alle Srr: 13mila dipendenti, di cui 1.000 potrebbero non essere confermati. «Se gli Ato non vengono liquidati e le Srr non sono pronte a partire - conclude Giordano - si potrebbe determinare l’assenza del gestore del servizio. Invitiamo perciò il presidente Crocetta a confrontarsi subito con le parti sociali, sindacali e datoriali, per individuare una strada che porti la Sicilia fuori dall’emergenza. Lavoratori e cittadini vanno tutelati».