La riunione del gruppo è prevista per oggi alle 11. Gucciardi gode dell'appoggio del segretario regionale del Pd, Lupo, e per lui la strada sembra in discesa. Tra i tanti poteri che ha un capogruppo del parlamento più antico e pagato al mondo, c'è anche quello di poter disporre di somme stanziate direttamente dalla Regione, per il funzionamento del gruppo, e "senza obbligo di rendicontazione". Sull'utilizzo di queste somme si sta concetrando la Procura di Palermo in un'indagine che va avanti da qualche mese. Proprio in virtù delle polemiche e delle indagini, il consiglio di presidenza uscente dell'Ars ha deliberato tagli per quattro milioni di euro.
A differenza dei loro predecessori, gli attuali deputati dell'Ars devono rinunciare al 50% del bonus per le trasferte e il carburante, e alle spese telefoniche e postali, che incidono per circa 396 mila euro l’anno sul bilancio dell’Ars. La riduzione interessa anche il contributo che mensilmente l’amministrazione di Palazzo dei Normanni passa ai gruppi parlamentari, che è fatto di tre voci per un totale di 12 milioni e mezzo di euro all’anno. Il primo è di 4 milioni di euro all’anno per pagare gli stipendi dei dipendenti dei gruppi e che è stato considerato incomprimibile. Il secondo è il cosiddetto contributo unificato e che da 4 milioni di euro passa a 3,2 mln euro all’anno perchè per ogni deputato vengono tolti 750 euro (da 3750 a 3.000 euro) e infine il contributo per i portaborse, che comunque transita dai gruppi parlamentari ma va nelle tasche dei parlamentari, e che è stato ridotto di 1.000 euro dopo la riduzione di 600 decisa a marzo scorso. Ogni deputato quindi riceverà 3.100 euro contro i 4.750 di prima.