Anche questa volta non mancheranno le tensioni e i colpi di scena (più annunciati che reali), in un processo che si avvia stancamente e con difficoltà alle battute finali, e che ha rivelato, fino ad ora, solo tanti pasticci nelle indagini, soprattutto le prime indagini, per la scomparsa della bambina, sparita nel nulla a Mazara il primo settembre del 2004. Imputati sono la sorellastra di Denise Jessica Pulizzi, per concorso in sequestro, e Gaspare Ghaleb, chiamato a rispondere di false dichiarazioni al pm.
Nel corso dell'ultima udienza, ad esempio, è emerco che nelle 350 mila pagine degli atti dell’indagine c’è una conversazione ambientale intercettata che secondo l'avvocato di parte civile, Giacomo Frazzitta, sarebbe clamorosa.
“In una conversazione ambientale – ha rivelato l’avvocato – intercettata sul motore Scarabeo di Jessica Pulizzi, il 24 novembre 2004, alle 19,15, si sentono delle voci. C’è qualcuno che dice: “Va pigghia a Denise. Ma Peppe, chi ti rissi?” (Va a prendere Denise. Ma Peppe che ti ha detto?). Si sente rispondere: “Ma d’unni l’ha purtare” (Ma dove la devo portare).
Frazzitta ha chiesto che la trascrizione dell’intercettazione ambientale avvenuta a bordo del ciclomotore. I pm Sabrina Carmazzi e Francesca Rago non si sono opposti alla richiesta, mentre la difesa si è riservata di pronunciarsi. “Nella lettura delle 350 mila pagine degli atti d’indagine – ha aggiunto l’avvocato Frazzitta in aula – ci siamo imbattuti in questa conversazione e chiediamo che venga trascritta”.
Nell'ultima udienza, tra gli altri, ha deposto il maresciallo dei carabinieri Giorgio Piccione. L`investigatore, all`epoca dei fatti in servizio a Mazara, ha spiegato come sono state condotte le ricerche e le attività d`indagine subito dopo aver ricevuto la notizia della scomparsa della bambina: "La richiesta di intervento - ha detto - è arrivata per telefono alle 12.30. Le prime ricerche furono effettuate in un raggio di un chilometro, controllati pozzi e cave e anche una vicina villa abbandonata. Controllate, con esito negativo, anche alcune auto sospette". Il sottufficiale ha poi parlato dell`attività di intercettazione telefonica e ambientale, riferendo anche di quella captata l`11 settembre 2004 nel commissariato di polizia di Mazara del Vallo, quando Jessica Pulizzi, a bassa voce, disse alla madre, Anna Corona (indagata in un secondo filone d`inchiesta), "Quando ero con Alice (la sorella più piccola di Jessica, ndr) a casa c`ha purtai". Chi fosse l`oggetto della frase "a casa c`ha purtai" non è stato accertato. Per la parte civile, Jessica parlava di Denise. "Quando si sussurra - ha commentato il maresciallo Piccione - è perché si tende a nascondere qualcosa".