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24/12/2012 01:49:32

La fiaccolata dei precari a Valderice

Sembrano fantasmi, ed un pò lo sono. Sono fantasmi del lavoro, che sta colando via, come acqua tra le dita. E liquide sono, in questo momento, le loro vite: perchè, come fiumi in piena, si gettano nel mare della burocrazia, della politica, della battaglia. Sono torrenti di acqua fresca, quando tornano a casa dai loro figli. Sono le precarie ex art.23, che ancora occupano l'aula consiliare di Valderice e che ieri hanno organizzato una fiaccolata per le vie del Comune. Sono fantasmi per la società, perchè in troppo pochi hanno partecipato all'iniziativa, mentre avrebbe dovuto esserci un popolo, perchè il popolo dei precari non sono soltanto loro, legati al filo di contributi regionali e quote ente di un Comune. E' la precarietà di un lavoro, magari dopo anni di studio e di impegno. La precarietà di una vita che non può concretizzarsi. E la precarietà della scuola, della sanità, della ricerca, mentre nei nuovi capitoli di spesa della nuova Legge di stabilità favoriscono l'apertura delle sale da gioco autorizzate, la TAV. La precarietà che racconta di un Paese dove, ogni giorno, sfilano fantasmi. Perchè, non servono più gli scarica barile, da un Governo all'altro. Perchè, nel caso in questione, non si può e non si deve ignorare il problema, ascrivendolo a governi passati che, inopinatamente, hanno assunto i cosiddetti "articolisti" senza avere nè la possibilità nè l'intenzione di stabilizzarli nel tempo. Perchè è vero, anche qui hanno fioccato le raccomandazioni. E' vero, anche qui come ovunque, c'è lo sfaccendato, il bamboccione di brunettiana memoria. Ma non possono, e non devono, coloro i quali da decenni servono una Pubblica Amministrazione con volontà, capacità e collaborazione, scontare le colpe dei malgoverni, dei colleghi inefficienti e di una politica miope ed affamata. Non si può, e non si deve, buttare nel vento delle Persone: occorre certamente porre un rimedio che guardi ad una possibile stabilizzazione almeno di parte di loro; un rinnovo, anche a termine, che consenta ad altra parte di tirare avanti sapendo che, stavolta, c'è una scadenza; occorre mettere mano per arrestare un sistema di assunzioni che, facilmente ed inevitabilmente nella nostra Sicilia, scade nel clientelismo.
Sono fantasmi Cettina "la guerriera", Pina, Anna... sono fantasmi e gli si legge in faccia, davanti alla Piazza del Municipio, dove c'è un portone sbarrato, chiuso in faccia. Con le loro magliette blu "in scadenza", sono fantasmi per il Sindaco Iovino che decide deliberatamente di non approvare il bilancio; che, insieme alla sua Giunta nuova di zecca, non intende rinunciare al "gettone", a differenza del Consiglio Comunale tutto, che esprime la volontà politica e materiale di ritrovare la quota ente sparigliata, per riassumere gli "articolisti". E non per carità, per pietà: ma perchè sono utili, davvero. Perchè interi settori del Comune sarebbero paralizzati dal loro licenziamento. Ma restano fantasmi, che passeranno il Natale lontani dalle loro famiglie, barricati nell'aula consiliare.
E questi fantasmi, vorrei smetterla di chiamarli "Precari".... loro sono Persone. Persone in scadenza. Come lo yogurt. Ma Persone.

Valentina Colli