Saldi che hanno visto, dicono i commercianti marsalesi, una media del 30% non solo del taglio dei prezzi (anche se qualcuno ha cominciato già dimezzando....) ma del taglio dei clienti. "Si è vista in giro pochissima gente" lamentano i negozianti di Via XI Maggio, che tracciano pure un bilancio: "Diciamo che una persona su tre è rimasta a casa, e anche la spesa è stata molto ridotta: chi spendeva 200 - 300 euro magari per rinnovarsi il guardaroba, adesso ci pensa due volte, spende al massimo 150 euro, magari si comprano solo i pantaloni, e non il vestito...". C'è chi si lamenta della concorrenza sleale di chi, come al solito, ha iniziato i saldi sottobanco già a Natale, c'è chi si lamenta delle grandi catene e dei centri commerciali, ma la verità è una sola: c'è un freno evidente nei consumi, che si riflette nella chiusura di molti negozi del centro.
Stesso discorso a Trapani e a Palero dove Confcommercio registra un calo del 30 per cento delle presenze in stores e centri commerciali, con punte che sfiorano il 50 per cento in alcune zone dell'isola, e stima una spesa media di circa 200-300 euro a famiglia. Per il presidente di Confcommercio Sicilia Pietro Agen, pero', "tracciare un bilancio sull'andamento generale e' prematuro".
Insomma, le file e le folle davanti alle vetrine sono un ricordo lontano. "Sono cominciati i saldi, ma non se ne è accorto quasi nessuno" dice una commessa di Via Mazzini. La crisi non riesce a far breccia nemmeno sugli sconti, anche forti. Per capire: a Trapani negli ultimi giorni i negozi ieri erano praticamente deserti, anche nelle zone più centrali della città. "Prevediamo un riduzione del 50% rispetto ai saldi del 2011" dicono i commercianti di Via Fardella. Anche nel capoluogo molti esercenti hanno tirato su la saracinesca promettendo sconti anche superiori al 60-70 per cento senza però riuscire ad attirare clienti.
Niente da fare, la crisi incombe.
Ma le associazioni dei consumatori vanno oltre e invocano una riforma delle legge sui saldi. Lamentano brogli e promozioni mascherate.
Chiedono chiarezza. Reclama l’Adiconsum, leader fra le associazioni dei consumatori: «Dopo 23 anni dalla promulgazione della legge che regola i saldi è tempo che si riformi una normativa resa un colabrodo da leggi regionali, saldi mascherati, promozioni inventate, liquidazioni per cambi di gestione».
Ecco perché i consumatori, l’Adiconsum in testa, chiedono un tavolo al ministero dello Sviluppo economico. Hanno paura degli imbrogli dei commercianti, le associazioni. Mette in guardia il Codacons, altra associazione leader dei consumatori: «Un commerciante su 5 in occasione dei saldi bara sul prezzo vecchio in modo da gonfiare artificiosamente la percentuale di sconto ed invogliare maggiormente all’acquisto».