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16/01/2013 10:40:24

Elezioni politiche 2012. "Un esalogo per ripartire"

È un periodo davvero critico, quello che stiamo vivendo, per la vita sociale e politica del nostro paese; un periodo buio, caratterizzato non soltanto dalla recessione economica, ma soprattutto da un disorientamento generale, da un crescente senso, con conseguenti atteggiamenti, di sfiducia largamente diffuso fra la gente (anche per il continuo emergere di scandali e di fenomeni di malcostume e di malapolitica), da una carenza di ispirazioni ideali e da un inaridimento relazionale e spirituale della convivenza sociale.
Si avverte però anche (e questo va letto positivamente) l’affiorare di una crescente indignazione, di un bisogno non più rinviabile di cambiamento che si esprime magari nelle forme sterili dell’antipolitica o dell’astensionismo come nelle recenti elezioni regionali in Sicilia, o nella più costruttiva e incoraggiante partecipazione popolare alle primarie sperimentate da qualche partito politico nel nostro Paese.
Pur collocate in un clima sociale così pesante e incerto, le elezioni del prossimo 24-25 febbraio possono rappresentare un’opportunità, un’occasione per l’inizio di una nuova stagione della vita politica italiana, a condizione però che si mettano in moto alcuni percorsi virtuosi di risanamento.
1. Ritrovare e ristabilire il primato dell’etica nella vita sociale e nella sfera pubblica (senza escludere quella privata). La degenerazione della politica è espressione di un più vasto fenomeno di deterioramento morale che corrode il tessuto sociale nelle sue varie articolazioni. Tutti, in vario modo, siamo indirettamente corresponsabili della degenerazione della politica nella misura in cui, coi nostri silenzi, con le nostre acquiescenze, coi nostri comportamenti interessati o accomodanti, tolleriamo e avalliamo l’illegalità e il malcostume nei diversi ambiti della convivenza sociale (senza, con questo, voler minimizzare la responsabilità diretta di tanti esponenti della cosiddetta classe politica). Tutti, perciò, possiamo e dobbiamo concorrere, ciascuno a suo modo, al risanamento etico della politica.
2. Porre in essere uno stile nuovo, come espressione di un nuovo modo di essere nella politica; uno stile fatto non di scontro ad ogni costo, di rissosità e aggressività verbale, di chiassosi attacchi personali, di demonizzazione dell’avversario, ma di sana dialettica, di pacato confronto, di sereno dibattito sui problemi e le questioni che interessano tutti.
3. Elaborare una progettualità politica seria e responsabile, di ampio respiro e di lunga prospettiva, che prenda nella dovuta considerazione le reali difficoltà presenti e guardi al futuro, soprattutto alle attese delle nuove generazioni, evitando le facili derive populistiche, gli atteggiamenti demagogici, ricerca senza scrupoli del consenso, a scapito delle buone e giuste soluzioni.
4. Affermare e perseguire, nell’esercizio dell’attività politica, la centralità del bene comune, che non coincide peraltro esclusivamente col benessere economico, ma che include anche condizioni e fattori ambientali, psico-affettivi, relazionali, culturali e spirituali, l’abbandono delle perverse logiche clientelari e la valorizzazione dei pubblici servizi.
5. Operare una selezione della classe politica dirigente, a tutti i livelli (dalle designazioni di vertice alla scelta dei candidati, alle preferenze espresse nel segreto dell’urna), secondo criteri di coerenza personale, di provata competenza e di sicura affidabilità, ripristinando una meritocrazia che sappia coniugare dimensioni tecniche ed esigenze etiche, combattendo al tempo stesso quella cancrena sociale, fonte di clientelismo e di malaffare, costituita dall’indebita appropriazione o dal controllo di spazi della società civile da parte della classe politica.
6. Esprimere dal basso una partecipazione alla vita sociale e politico-amministrativa del nostro Paese motivata non da velleitarismi, opportunismi, carrierismi, calcoli di utilità e di convenienza, ma da sincera volontà di servire e di concorrere al bene comune, superando la tentazione dell’astensione o del riflusso nel privato, che ha il sapore della resa.
Sono percorsi di risanamento non di facile applicazione o di immediata efficacia, che richiedono tempi di elaborazione non brevi, ma possono certamente creare le condizioni per un sostanziale rinnovamento politico, sociale e culturale che la maggior parte degli Italiani auspica e per il quale si richiede l’impegno di tutti.


      Azione Cattolica Diocesana Mazara del Vallo
Associazione Salesiani Cooperatori del centro di Marsala
Agesci Zona Lilibeo
Agesci Mazara 4
Caritas diocesana di Mazara del Vallo
Fondazione San Vito Onlus
Unione Cattolica Italiana Insegnanti Medi - Sezione di Mazara del Vallo
Associazione “Insieme per i diritti civili” di Castelvetrano

Per info e adesioni: francesco.std@gmail.com – tel. 338.2372766