La donna era al volante dell’auto (una Renault Twingo) contro la quale, il 26 marzo 2010, a Petrosino, si schiantò un anziano di 75 anni, Francesco Grado, che era alla guida di una motoape e che circa un mese dopo morì, all’ospedale di Palermo, a causa delle gravi ferite riportate. L’incidente si verificò all’incrocio tra le vie Cafiso e Italo Svevo. Da quest’ultima proveniva la motoape, che non si fermò allo stop. Ma nel corso del processo, l’avvocato Giovanni Galfano, legale di parte civile per la moglie e i figli della vittima, ha evidenziato che a quell’incrocio il cartello di stop era stato ruotato al contrario da qualcuno. Grado, dunque, non si era accorto che doveva fermarsi all’incrocio. Sull’asfalto, inoltre, a segnalare lo stop non c’era neppure la classica striscia bianca orizzontale.
A difendere l’imputata è stata l’avvocato Maria Aurora Triolo.