«Ritengo di essere stato attore, anche se non protagonista, di uno dei peggiori capitoli della politica degli ultimi quarant'anni. In questi quattro anni sono accadute tante, troppe cose, che, oggi, purtroppo, mi portano a ritenere che sia arrivato il momento di prendere una decisione a lungo sofferta, ragionata, ma soprattutto, dovuta».
Palermo, eletto nel Pdl, ha seguito il suo leader Toni Scilla, prima nel Pdl Sicilia e poi in Grande Sud, altro soggetto politico di Miccichè. Il consigliere dimissionario ha condiviso anche lo strappo di Scilla dal movimento autonomista dopo l'esclusione dalla competizione elettorale per le Politiche. Palermo lega tuttavia le sue dimissioni al senso d'impotenza che ha dovuto registrare nella sua attività consiliare: «Mio malgrado, devo ammettere che tutto quello che avevo dichiarato in campagna elettorale, nel 2008, è rimasto soltanto un ambizioso progetto». Ed ancora: «Le diverse sollecitazioni, fatte da consigliere e da presidente della commissione Pubblica Istruzione, sono rimaste ingabbiate, disattese, e prive di riscontro, a causa di un'amministrazione insensibile alle mie istanze». L'ormai ex consigliere ha voluto ri volgersi direttamente agli elettori: «Porgo le mie scuse a tutti quelli che hanno creduto in me. La nostra classe politica necessita di una riforma totale».
Palermo seguirà Scilla nel Pdl, così come l'altro consigliere provinciale, anche lui di Mazara Andrea Burzotta. L'aula sarà presto impegnata in una nuova surroga. Rimane in attesa il primo dei non eletti Pino Siragusa, altro mazarese, esponente del Pdl ed ex assessore della giunta del sindaco Nicola Cristaldi.