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12/02/2013 08:21:15

La campagna elettorale per le Politiche? Un carnevale triste...

il Sindaco Adamo fa campagna per Crocetta (ma lei non era dell'Udc). Il Pd è come se non ci fosse, in compenso in televisione c'è la gara a chi le spara più grosse. Io voterei Giannino....ma a votare ci vado, perchè se no vincono sempre gli stessi.... Lei che ne pensa, di questa campagna elettorale?

Sandro

Gentile corrispondente,

anche io non so cosa pensare. E’ una campagna elettorale triste, mogia, vista qui in periferia. Eppure è una carnevalata, vista in televisione. Che contraddizionne. Come la risolviamo? La chiamiamo una carnevalata triste, e vai con l’ossimoro.
Effettivamente, non era mai  successo. La campagna elettorale a Carnevale (e con un papa dimissionario, mizzica...). Spulciando gli annali, non mi ricordo di una congiuntura simile. E’ concorrenza sleale. Ci perde il carnevale, di fronte la campagna elettorale. I partiti sotto le elezioni sono un po’ come i carri delle sfilate: un’accozzaglia di luci e colori divertenti in parata, per stuzzicare la fantasia e fare divertire il popolo, anche se alla fine è tutta cartapesta che non resiste all’umido, vernice tossica che se ne va alle prime acque, schiuma che si appiccica. Ognuno pensa al suo carro, sperando che sia il vincente, come a Carnevale. Senza pensare al dopo. A quello che succederà il giorno dopo le elezioni,dico: il mercoledì delle ceneri.
Berlusconi, per esempio, maschera rediviva, mille volte morto e mille volte risorto, le spara via via più grosse: il rimborso dell’Imu, il condono tombale, il Ponte sullo Stretto, tanto sa già che non sarà lui a governare, se lo può permettere.
Ma anche gli altri carri hanno trombette rumorose e stelle filanti. Un tema caro a tutti, ho notato, è la riduzione dei costi della politica. Da Bersani a Monti ai grillini a Casini ad Alfano, tutti dicono: ridurremo il numero dei parlamentari. Bene, fatelo. Al di là di chi vince, se tutti siamo d’accordo su una cosa, la facciamo. Funziona così, di solito. Come quando in una compagnia si vuole andare in pizzeria: se tutti siamo d'accorso su dove andare, ci si va. Punto. Sappiamo già invece come finirà; chi vince dirà che vuole farlo ma che l’opposizione  blocca tutto, chi perde dirà che vuole tagliare i parlamentari ma la maggioranza nicchia. E noi, popolino della festa mesta, continueremo a subire i costi elefantiaci di 1000 parlamentari sul groppone, pagati un occhio della nostra testa.
Ecco cosa non va di questa campagna elettorale. Uno spettro si aggira per l’Europa, diceva il buon Marx, un evo fa. Mille maschere si aggirano per l’Italia, oggi: sono i candidati alle politiche. Pronti a promettere l’impossibile, nel loro carro di luci e stelle filanti. Pronti a vedere ancora una volta gli italiani costretti a costruire il loro futuro con il cappello in mano, come i mendicanti. Ed è il cappello di un clown.

Grazie dell'attenzione, e continui a seguirci.

Giacomo Di Girolamo