Il problema dei licenziamenti dal 2013 non è soltanto quello legato all’articolo 18.
I gravami connessi all’articolo 18, infatti, non si esauriscono con la illegittimità del licenziamento e con tutte le cautele da adottare per scongiurarne le infauste ripercussioni, ma occorre considerare che ci sono nuovi oneri di carattere economico da sostenere anche per l’ipotesi di licenziamento legittimo.
Per far sì che il lavoratore possa beneficiare dell’ ASpI (nuova definizione dell’indennità di disoccupazione), spettante in ogni caso di licenziamento, sono stati previsti aumenti contributivi nelle seguenti misure:
1,61% del monte retributivo per i rapporti di lavoro a tempo indeterminato –
1,40% del monte retributivo per i rapporti di lavoro a tempo determinato –
ed inoltre, per ogni lavoratore – a tempo indeterminato - licenziato, una quota fissa che va da 470 a 1.420 euro circa.
Non è certo un favorevole inizio di nuovo anno sotto il profilo del costo del lavoro, ma le “promesse” elettorali di questi giorni fanno ben sperare…………..
a cura di Nicola Ingianni
Newsletter n. 4 del 15 febbraio 2013