Qualcuno gli ha spaccato la testa, letteralmente, con un corpo contundente, un bastone, con una forza ed una ferocia inaudita. Perchè? Perchè assassinare nel suo letto un parroco molto stimato? Sono queste le domande che perseguitano gli investigatori. Un fatto però è evidente: la Curia di Trapani è di nuovo al centro di un giallo. Una diocesi senza pace, quella dove pochi mesi fa il Papa ha allontanato il vescovo Miccichè che aveva scoperto alcune truffe legate a misteriosi conti aperti allo Ior, la banca vaticana. Un giro da cinque milioni di euro.
La frazione di Ummari sembra scita da un set cinematografico. Poche anime, tutti agricoltori. Una bella chiesetta, quella di Gesù, Maria e Giuseppe. E l'alloggio di Don Michele, diventato un mattatoio: sangue ovunque, una scena raccapriciante per l'anziano amico di famiglia che ha fatto la scoperta. Era andato lì, alle due, in chiesa, a cercare il sacerdote, allarmato dai familiari, che lo aspettavano a pranzo ma che ancora non lo vedevano arrivare. Ha percorso la piccola navata, ha fatto sicuramente in senso inverso il percorso dell'assassino, è entrato nel disimpegno, poi in sacrestia, poi nell'alloggio del sacerdote.
Il corpo di era di traverso sul letto, con la faccia devastata in un lago di sangue. Il busto sporgeva dal letto, le game erano ancora sotto le coperte. "E' stato colpito nel sonno" dicono gli investigatori. E allora si pensa ad una rapina. Ma ad una rapina senza effrazione, perchè non ci sono segni di scasso. Inoltre, se Don Michele dormiva, e magari aveva il sonno pesante, perchè ucciderlo in maniera così brutale? E che cosa si poteva trovare in una piccola chiesa di campagna che avesse un valore?
Dirà qualcosa di più l'autopsia. Mentre sono già all'opera i carabinieri del Ris di Messina per capire cosa sia accaduto a questo anziano sacerdote ben voluto dai parrocchiani di Ummari e anche da quelli di Fulgatore, un paesino vicino, da dove fu clamorosamente trasferito per decisione del vescovo Francesco Micciché. Don Michele era invece in sintonia - raccontano - con l'amministratore apostolico della Diocesi, Monsignor Plotti, e anche il con il Vescovo di Mazara del Vallo, Domenico Mogavero. I due avevano celebrato cinque mesi fa nella sua chiesetta la festa del ringraziamento organizzata dalla Coldiretti.
Per il resto, i parrocchiani lo ricordano come un "santo". "Non aveva mai un euro in tasca perchè aiutava sempre chi aveva bisogno" racconta una donna. Un'altra, una catechista, aggiunge: "Aiutava tutti soprattutto i rumeni". Nelle campagne di Ummari, infatti, ci sono molti immigrati clandestini, spesso di nazionalità romena, che vivono in condizioni al limite dell'umano nei campi per occuparsi, sottopagati, di pastorizia o nei lavori stagionali.