«In sede di Conferenza Stato Regioni - ha dichiarato d'Alì - sarà trattato domani il tema delle nuove concessioni per trivellazioni petrolifere a mare. Spero che i Presidenti delle Regioni interessate, da quelli che hanno partecipato al forum di Venezia dello scorso novembre 2012 al Presidente delle Regione Siciliana, oggi nuovamente minacciata da questo Governo tecnico ancora in carica dal rilascio di nuove autorizzazioni nel Canale di Sicilia, si oppongano fermamente - così come ha fatto per anni la Commissione Ambiente del Senato da me presieduta - al rilascio di nuove autorizzazioni, soprattutto in zone in cui verrebbe messo a serio rischio l'elevato pregio della biodiversità mediterranea».
«Il Governo Italiano - continua d'Alì - invece di promuovere in sede mediterranea internazionale la tutela delle acque e delle coste, che sono, se mantenute integre anche fonte di grande economia per le popolazioni rivierasche, si occupa di favorire la presenza di società estere in una comunque devastante attività anche di sola ricerca peraltro con dubbi sugli esiti di qualità e consistenze».
«La Conferenza Stato Regioni - conclude d'Alì rivolgendo un appello all'organismo - chieda l'immediata sospensione di ogni iter autorizzativo in attesa che il nuovo Parlamento si pronunci sulla revoca o sulla modifica all'art. 35 del decreto-legge 22 giugno 2012, n. 83, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 agosto 2012, n. 134, in materia di ricerca ed estrazione di idrocarburi, in senso definitivamente proibitivo di nuove trivellazioni così come ho già proposto in un mio apposito disegno di legge che ripresenterò ad immediata riapertura delle Camere e sul quale è giusto che si esprima il nuovo Parlamento».