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19/03/2013 05:01:36

L'uso di Libera da parte del Sindaco Adamo a Marsala. Quando manca la consapevolezza...

 Ho visto che Davide Piccione, il ragazzo che coordina Libera, ha scritto una replica e ho letto che è stato molto duro nei suoi confronti, dicendo che siete falsi e manipolatori, dice che lei scrive “minchiate” e addirittura la invita ad un corso per giornalisti! (Mi sembra quasi di sentire parlare il Sindaco, non il coordinatore di LIbera...). Resta poi il mistero: ma davvero Libera si occupa di ricostruire, a Porta Nuova, “un pavimento tipico delle saline marsalesi”? Ma Don Ciotti lo sa?
Francesco

Gentile corrispondente,

Ricapitoliamo: io ho sostenuto che nei lavori eseguiti a Porta Nuova dall’Amministrazione Comunale - al di là ogni giudizio estetico - c’è un problema di metodo, cioè di come si fanno le cose. Tant’è che la Procura di Marsala ha aperto un fascicolo l'potesi di abuso d’ufficio e il Sindaco Adamo e l’assessore Musillami sono andati in Procura a chiarire alcuni aspetti sulla vicenda (cosa che invece non fanno con i giornalisti). Ho anche detto che Musillami si vantava, tra l’altro, del fatto che il presidio locale di Libera avesse un suo banchetto o una sua attività in quest’area di Piazza della Vittoria. E non è la prima volta che il nome dell’associazione antimafia viene utilizzata come cappello delle cose che fa l’Amministrazione Comunale, tanto da apparire in diversi casi una stampella dell’azione politica della Giunta Adamo.
Dopo questa mia “uscita”, da molti miei amici che sono attivisti di Libera mi sono arrivate parole di ringraziamento per un disagio che hanno avvertito come loro. Dal coordinatore, Davide Piccione, sono arrivate parole sopra le righe, qualche gratuità volgarità, e in un comunicato stampa- come purtroppo i più attenti si aspettavano - , risposte politiche, come se Libera fosse un partito della maggioranza del Sindaco Adamo.

Piccione, che è bravo e volenteroso, probabilmente in questa sua reazione scomposta è stato mal consigliato. Il mio intervento era ed è a difesa di Libera: non si può consentire che esponenti dell’Amministrazione Comunale utilizzino il nome di Libera per schermarsi dalle polemiche. Vogliono fare capire che siccome c’è Libera, va tutto bene, perchè si fa antimafia.
A me da fastidio. Perchè poi, unendo i puntini, viene da chiedersi perchè Libera non ha detto mai una parola una sui tre avvisi di garanzia arrivati ad esponenti dell’amministrazione per voto di scambio, ignori il fatto che il Sindaco è attualmente imputato per abuso d’ufficio, che molte cose non sono chiare in ciò che ruota intorno all’Amministrazione. Facciamo i banchetti per raccogliere firme contro la corruzione e ignoriamo ciò che succede accanto a noi. Organizziamo convegio interessanti sulla mafia dell’800 e dimentichiamo di parlare di quello che accade oggi. Per carità, non c’è da fare la caccia alle streghe o chiudersi nel fortino, o usare toni isterici: c’è solo bisogno di avere un po’ di consapevolezza di quello che accade, qui e ora. Ed è quello che manca.

Succede anche un’altra cosa: che negli stessi giorni in cui Libera organizza per compiacere il Sindaco Adamo nei giardini - mausoleo di Porta Nuova un corso per “ricostruire i pavimenti delle saline” (!),  il consigliere comunale Pino Carnese (Pino Carnese!) propone - inascoltato - al Sindaco di ridurre le tasse comunali ai bar che rinunciano ai videopoker, nuova piaga della città. Ecco, uno si aspetterebbe queste iniziative da Libera, non da Carnese. E’ questo il mio disagio.
E’ triste poi assistere a ragionamenti del tipo: l’iniziativa di Porta Nuova è legale perchè è contro i posteggiatori abusivi. Si sono spostati di 50 metri. E i posteggiatori abusivi non c’erano più da quando c’era, appunto, il divieto di posteggio.
Così come è triste dire: noi siamo garantisti, non c’è alcun reato a Porta Nuova perchè nessuno lo ha detto. Come? Ci riempiamo la bocca con le parole di Borsellino, la differenza tra responsabilità politica e responsabilità giudiziaria e poi siamo iper garantisti secondo opportunità? Probabilmente a Porta Nuova non ci sarà alcun reato, le spiegazioni del Sindaco saranno state convincenti, ci sono problemi ben più importanti. Ma davvero non è successo niente? Anche il tanto contestato gazebo del Bar Moderno era in regola, non dimentichiamocelo, eppure tutti lo abbiamo avvertito come una violenza. Non siamo stati garantisti, in quel caso, perchè c’era un’urgenza nella nostra coscienza (nostra, di chi ha fatto le battaglie per smontare quel gazebo prima che venisse smontato. Poi ci sono quelli che le battaglie le fanno dopo....) che era superiore alla legge.
Ci voglio tornare ancora su quel gazebo di “Cola”, è un po’ l’origine di molte riflessioni che ho fatto in questi giorni.
Lo sapete quel gazebo che fine ha fatto? Lo voleva Padre Fiorino come locale accessorio per la mensa dei poveri, allo Stadio. Non gliel’hanno dato. “Lo daremo alla comunità “Il faro” di padre Antonio Cannatà, a Misilla, per farne una serra”, hanno detto al Comune. Non è vero. Non ci è mai è arrivato. Il gazebo è stato smontato ed è lasciato in un deposito a marcire. Perchè alla comunità di recupero non hanno i soldi per rimontarlo (17.000 euro) e perchè - spiegava padre Cannatà - montarlo costituirerebbe un abuso edilizio. Insomma, gli hanno promesso quei quattro pezzi di ferro e vetro, li hanno fatti illudere, e poi e se sono fregati.
Ecco, Libera - anzichè fare il coro dell’Amministrazione Comunale - poteva dire al Sindaco Adamo: prima di fare la nuova Piazza della Vittoria, chiudi una storia, Sindaco, montagli il gazebo a padre Cannatà e dagli anche l’autorizzazione. Quella per noi è una priorità.

Quando parlo di “consapevolezza” mi riferisco proprio ad un gesto così. Se no tutto si riduce a slogan e magliette, cappellini e marce.

A Firenze sabato c’è stata l’annuale “Giornata della memoria e dell’impegno” organizzata da Libera. C’era anche una delegazione marsalese, una giornata bellissima, carica di emozione e significato. A Marsala, in contemporanea, c’era una festa. Anzi, due. La festa del Sindaco. E la giornata del disimpegno.

Grazie dell'attenzione, e continui a seguirci.

Giacomo Di Girolamo